Lamento Lugubre «On The Endless Seas Of Sadness » [2008]
Lamento Lugubre
Titolo:
On The Endless Seas Of Sadness
Nazione:
Italia
Formazione:
Eogun - Guitar, vocals
Thrunor - Bass, clean vocals
Xorg - Drums
Genere:
Durata:
38' 44"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Se pensavate che tutti giovani del mondo ascoltino e producano solo metal trendy, vi siete persi i Lamento Lugubre, baldi ragazzotti di Roma, che puntano sul versante più underground, sfornando un album di 5 lunghe tracce black metal, di stampo per lo più norvegese. La registrazione è adatta al genere, con chitarre ronzanti ed acide e una sezione ritmica un po' soffocata, preferendo un sound reale ad un artificioso lavoro di studio, la voce si perde nel riverbero. Nonostante sia il loro secondo lavoro, dopo una demo qualche anno fa, le tracce si distinguono per una costruzione piuttosto elaborata, che varia spesso nelle ritmiche e nelle atmosfere, rimanendo però sempre vicino alla massa di feedback tipica di quel sound. Per lo più si tratta di soluzioni abbastanza tipiche, che inizialmente lasciano il tempo che trovano, rassomigliando un po' a questa o quella band scandinava, ma ascoltando meglio, soprattutto nelle tracce più corpose, e nel particolare cito la lunghissima (oltre 12 minuti) “The Death, The Tree And The Suffering In It “, la quale oltre ad essere la più ricercata dal punto di vista delle atmosfere, cupe e morbose, fa ampio uso di chitarre noisy, lamentose, su una base ritmica cadenzata e ripetitiva, che lascia intravedere la capacità della band di ricreare qualcosa di ben diverso dal solito black metal rapido nell'esecuzione ma anonimo.
Spettro di cui però si devono ancora liberare, dato che la traccia poi prosegue nella solita direzione, come del resto accade in buona parte dell'album; interessante anche il finale, tetro, marcato da un arpeggio sbilenco, e da inquieti sussurri di feedback.
Le altre tracce si tuffano a capofitto nella tradizione dei Darkthrone, con sfumature di old school death metal, concedendosi brevi passaggi acustici, che anche se non disdicevoli, non si discostano molto da quanto già detto negli ultimi vent'anni di black metal.
Un album è una band tutt'altro che trascurabili, mi auguro sapranno migliorare diventando un ottima realtà.
Track by Track
- On A Darkened Sea 60
- Nature's Will 60
- The Death, the Tree And The Suffering In It 75
- Love Immortal 70
- Sea Of Tears 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
64Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 866 volte.
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