Inferno «Pompa Magna» [2008]
Inferno
Titolo:
Pompa Magna
Nazione:
Italia
Formazione:
Gio :: Vox
V Fisik :: Guitar
Reeks :: Synth
Dan :: Bass
Demian :: Drums
Genere:
Durata:
43' 33"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Pazzesco! In nessun altro modo è possible definire questo “Pompa Magna” degli Inferno, una band dal suono assolutamente eclettico ed estremamente difficile da classificare. Ci troviamo di fronte a una band assolutamente matura dal punto di vista del songwriting, che non ha nessunissimo problema a fondere diversi stili musicali; in questo disco trovate fuse le seguenti influenze: Death, Grind, puntate hardcore, Sprazzi di Strapping young Lad, blast beats, tastiere disorientanti, riffs ora più tipicamente metal, ora più debitori al rock, rumorismo di fondo e a volte pure in primo piano, ritmiche sbilenche, parti del tutto estranee al metal e molto altro ancora. Se contiamo addirittura che i brani sono molto corti (non passano quasi mai i 4 minuti, ma in genere ne bastano anche due e mezzo!), ecco che forse il quadro di follia musicale proposto dagli Inferno comincerete ad avercelo chiaro. Confusi? Fidatevi, anche io, dopo avere ascoltato l’album!
Fortunatamente, però, gli Inferno riescono a non cadere nel baratro di fare pezzi tutta tecnica e niente sostanza, anzi riescono a rendere il loro sound ascoltabile senza molte pretese, fermo restando che si passi lo scoglio dell’impatto iniziale, tutt’altro che facile da assimilare. E allora ecco che risaltano le belle “Bikini dog wash” (anche i titoli sono un po’ flippati di testa), “Burn Paris Burn”, la title track, che fra l’altro è anche la canzone più riuscita, che meglio riesce a coniugare le varie influenze, e la più tipicamente metal – oriented “different shades of zero and one”, almeno per i suoi primi tre quarti della canzone. Spezzano l’andamento, per fortuna, e diluiscono il cd tre intermezzi strumentali più un outro, dove gli Inferno si lanciano su lidi più industrial o proprio noisy, dove il tastierista sfoggia totalmente le sue capacità proponendo soluzioni molto interessanti col suo strumento, ed esaltandosi non poco.
Non credo neanche sia il caso di dire a chi o a cosa somiglino gli Inferno: con una personalità così accentuata delle loro composizioni, risulta essere impresa assai ardua, questa, e non di poco conto. Alle volte spunta del death/thrash svedese da quelle chitarre, altre volte la ritmica scandisce notevoli influenze hardcore, altre volte (come citato sul loro myspace) compaiono influenze Grind e Rock, per un risultato che a volte ricorda i bravi (e sconosciutissimi, benché sotto Earache) December. Altre volte, nelle parti più melodiche, sono gli Strapping young Lad a esporsi come influenza. L’unico neo è forse dato da “The vapour boy”, un brano parecchio strano, che sembra fatto con la drum machine e con un effetto strano di tastiera che non ci starebbe male su un videogame, mentre basso e chitarre non ci sono, o quanto meno sono tutte coperte dalla tastiera. Il perché di questi suoni sinceramente non l’ho capito, so solo che questo stratagemma mi è sembra abbastanza infelice, visto che rovina senza motivo una canzone altrimenti molto bella.
Il voto rappresenta il mio supporto per una band che ha parecchi assi nella manica, e sulla quale punto per la prossima fatica discografica. Non è stato facile per me scrivere questa recensione, visto che questo è il classico disco che rafforza il fatto che certa musica si ascolta, e che a volte (mai come in questo caso) una recensione non sempre può aiutare a capire com’è un album. Se cercate ricercatezza e follia musicale, provate ad ascoltarli. Consigliabili a chiunque apprezzi sonorità storte, nessuno escluso.
Track by Track
- bar / bar / bar minimizer 87
- The year of the dingo 88
- Waste – O – rama 90
- Do androids have sex in electric cars? 80
- Bikini dog wash 85
- Coffinbar equalizer 80
- Bomba Magna 90
- Burn Paris Burn 90
- The weeping saw 90
- The second triumvirate of Lavonia 89
- The vapour boy 59
- Different shades of zero and one 87
- The Flatliner 80
- The man with two right arms 85
- Valhalla can wait 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
85Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1707 volte.
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