Epochate «Chronicles Of A Dying Era» [2009]

Epochate «Chronicles Of A Dying Era» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Lion »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
767

 

Band:
Epochate
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Titolo:
Chronicles Of A Dying Era

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Victor Love: Production, Vocals, Guitars, Synthesizers, Drum Machine, Orchestral Programming

Noras Blake: Synthesizers, Drum Machine, Orchestral Programming, Samples & Fx, Backing Vocals

 

Genere:

 

Durata:
43' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Epochate sono un duo, formato da Victor Love e Noras Blake. Presentano questo album “Chronicles Of A Dying Era” prodotto dalla Subsound Records. Il lavoro è un concept album, un misto tra Industrial Metal e Doom, con un massiccio utilizzo di sintetizzatori e vari suoni orchestrali.
Il cd si apre con la title track “Chronicles Of A Dying Era” che introduce un’aria quasi da fine del mondo. Infatti il tema principale dell’album è proprio la fine di questa nostra era e la lotta per la sopravvivenza su questa terra in un futuro probabilmente non troppo lontano. La drum machine molto statica e molto doom accompagna le orchestrazioni del duo, con una voce tagliente ed incisiva. Segue “1600 A.D” con un ritornello d’effetto che coinvolge l’ascoltatore e porta quasi a vedere questo mondo agli sgoccioli di cui gli Epochate parlano. La terza traccia è “Substantia” introdotta dal suono apocalittico di strumenti ad arco ai quali si aggiunge dopo poco una sezione ritmica di impronta tipicamente industrial. Un pezzo questo che nelle discoteche dark avrebbe probabilmente un grande successo. Successivamente arriva “The Flood” a calmare un po’ l’animo dopo il movimento della traccia precedente, con il suo ritmo lento e cadenzato che lascia spazio alla voce e ai synth che in questo cd la fanno da padroni. Arriva il momento di “Creators” e successivamente quello di “Needle Hive”, pezzo dai beats vicini alla techno music, anche per quello che riguarda i suoni elettronici che strutturano la canzone. “Burning” comincia con chitarre distorte e continua a percorrere l’idea base delle altre canzoni ma mai in modo scontato, con anche un cantato espressivo che rende il tutto molto apprezzabile, soprattutto nel ritornello, dove sono chiare le parole “… and this earth is just burning, burning itself…” Di grande effetto è anche la chiusura, che sembra quasi una “marcia funebre epocale” per questo nostro pianeta. Quasi alla fine di questo concept c’è “Introspection”, la quale comincia aggressiva con la drum machine e una voce arrabbiata e cadenzata. Meravigliosi i giri orchestrali al centro della song che la rendono monumentale. Si giunge così al termine dell’album con “Of Shade And Light” pezzo strumentale che attraverso tonalità meno cupe rispetto alle altre canzoni lascia forse intuire un briciolo di speranza per una nuova rinascita dell’umanità dopo la fine di questa era.
In conclusione si può definire questo “Chronicles Of A Dying Era” un album interessante, pieno di spunti intelligenti ed originali, che riescono a rendere perfettamente l’idea del concept attraverso la musica proposta. Consigliato a tutti gli amanti dell’Industrial e del Doom.

Track by Track
  1. Chronicles of a Dying Era 75
  2. 1600 A.D 75
  3. Substantia 80
  4. The Flood 75
  5. Creators 75
  6. Needle Hive 75
  7. Burning 85
  8. Introspection 85
  9. Of Shade And Light 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

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