Promaetheus Unbound «Reforging Pneuma» [2003]
Promaetheus Unbound
Titolo:
Reforging Pneuma
Nazione:
Italia
Formazione:
Synder - Guitars/Vocals
Nepesh Ra - Guitars
Paranoia - Bass
Eshila - drums
Genere:
Durata:
28' 28"
Formato:
2003
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Non riesco a sapere molto su questa band dal loro sito: graficamente è ben fatto, ma manca ancora di diverse informazioni, basilari per far conoscere un gruppo attraverso una recensione!
E' per questo motivo che passo direttamente ad analizzare la musica di questa giovane band, credo di Roma (così penso di avere capito) e all'esordio discografico.
Una brevissima intro, fatta di voci al contrario ci introduce a "Gothic Vulture", un mezzo tempo sparato di doppia cassa sulla scia di Dissection, Emperor (di "In the Nightside Eclipse") e qualcosa dei Satyricon di "Nemesis Divina".
Il pezzo ha un break centrale con un discreto arpeggio che poi conduce ad una sfuriata grind, su cui si staglia una discreta voce tra il growl e lo shriek. Bello ed intrigante il lavoro delle due asce, che fa subito presagire come la band cerchi delle soluzioni varie negli arrangiamenti. Non male come inizio!
Apre più cadenzata "Dethroned", che presenta un ottimo lavoro di arrangiamento: anche in questo caso si hanno accelerazioni, variazioni di riff, drumming mai ripetitivo e violenza.
Il riff di apertura di "Thanatos" è leggermente datato, ma il resto della song suona davvero bene, in quanto si dipana su di un discreto muro sonoro mai uguale a sé stesso, se non per la violenza profusa!
Interessante il modo in cui la band riesca sempre a far suonare bene i vari cambi: nessuno dei tanti suona forzato!
Un riff un pò troppo scolastico apre "Astral Moonlight (at the Edge of Reality)", che però salva il suo destino di song negli interessanti riff successivi, e nel bell'intreccio di chitarre. Peccato che l'arpeggio distorto messo a metà risulti incollato senza troppo costrutto armonico nella song. Insomma, nel brano in questione (di per sé superiore alla media delle giovani band estreme) si riscontra quel poco di inesperienza che i PU erano riusciti a nascondere sinora!
"The Cannibal Naphidim" è introdotta da un bell'arpeggio e da fade-ins di chitarra che creano una bella atmosfera. Nulla di etereo, non vi preoccupate: la band parte con un bell'up-tempo! Bel riff portante, buonissimo il lavoro delle chitarre a sostegno del cantato. Tempi grind, riffing serrato, ottimo lavoro della sezione ritmica e buonissima impostazione vocale, riportano la band ad esprimersi nel migliore dei modi dopo il mezzo passo falso della song precedente.
Chiude il CD una outro/ghost track che dopo due minuti di silenzio ci fa riascoltare delle voci al contrario!
Insomma, un demo-CD di qualità che consiglio a tutti coloro che hanno amato un certo tipo di death/black metal scandinavo di metà anni 90.
Superiore alla media dei demo estremi perché questi ragazzi hanno capito che per premere sull'acceleratore ci vuole perizia tecnica e gusto melodico, altrimenti esce fuori solo rumore sguaiato!
Bravi ragazzi, continuate così e, se limerete quel poco che c'è da limare, potrete ambire ad un bel posto al sole nell'affollato panorama italiano!
Track by Track
- Intro 70
- Gothic Vulture 70
- Dethroned 65
- Thanatos 70
- Astral Moonlight (at the..) 55
- The Cannibal Naphidim 70
- Outro 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Alcio pubblicata il --. Articolo letto 2262 volte.
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