Hyra «Seek For Salvation» [2009]

Hyra «Seek For Salvation» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
June »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Hyra

Titolo:
Seek For Salvation

Nazione:
Italia

Formazione:
Massimiliano Balzano :: bass
Christopher Sutler :: percussion
Dario Menegatti :: voce
Fernando Bonato :: voce
Patrik Vidale :: rhythm guitar
Tommaso Callegari :: lead guitar
Luca Leardini :: drums

Genere:

Durata:
55' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Insomma, quando si dichiara di avere un suono diverso dagli altri devi risultare esser la verità, se no si fa una pessima figura. Del resto proprio nel death metal sembra difficile che qualcuno riesca a portare una vera ventata di putrescente freschezza: già se ci metti soltanto una tastiera rischi di non suonare più death metal. Dobbiamo invece prendere atto che gli Hyra hanno fatto un bello sforzo e hanno ottenuto un suono che se non è completamente nuovo di sicuro è parecchio ricercato, non fanno parte dei gregari. Non sono le strutture sono variegate, con brani di minutaggio anche molto differente che si intersecano tra loro, ma godono nell'approfondire atmosfere di uno strano baluginare cupo; immaginatevi uno scantinato lontano da occhi e orecchie indiscrete dove qualcuno desidera sublimare le sue tendenze omicide improvvisandosi chirurgo sulla vittima costretta ad un freddo tavolo. Musicalmente l'abuso di sincopi è la caratteristica principale; le chitarre “ultradowntuned” evocano le gorgoglianti budella del gore, sobillate da un doppio cantato con un profondo growl. La sezione ritmica si avvale di un percussionista, oltre che del batterista, sfornando dei poliritimi caotici e fragorosamente tribali. Il basso si batte pesantemente evocando spiriti industrial (nel senso che ricorda colpi metallici di fabbriche). Rilevante il lavoro solista delle chitarre che aggrovigliandosi in rantoli di feedback infittiscono ulteriormente la già oscura atmosfera. Non lesinano certo in velocità, ma prediligono la forma cadenzata, per poter incastrare meglio la grande mole strumentale (per giunta di gran perizia tecnica) e per rendere il tutto ancora più soffocante e delirante. Se dovessi fare una descrizione a cuor leggero direi che sembra di ascoltare una versione dei primi Korn sotto acidi e dopo una lunga sessione di ascolto dei primi Carcass; è innegabile infatti che il groove sia un punto fondamentale in questo album, e sulla stessa intuizione citerei anche i dimenticati Crisis. Intendiamoci non c'è spazio per il citazionismo fine a se stesso in questo lavoro, le trame sono particolarmente personali pur senza abbandonare la strada del metal pesante in senso stretto e ritengo che sia un punto essenziale, che da alla band la possibilità di compiere il salto per scostarsi dal marasma. Ora, la produzione sonora è forse poco nitida e offre dei sicuri margini di miglioramento nel riuscire a rendere ancora più evidenti tutte le belle peculiarità delle quali gli Hyra dispongono; difficile annoiarsi, ma necessità un paio di ascolti di rodaggio per cominciare ad entrare nel mood. Come inizio siamo a ottimi livelli, il prossimo disco potrebbe essere qualcosa di stratosferico, se avranno la perseveranza e la capacità di proseguire questa via.