Quarzo Nero «Ancora Vivo» [2003]

Quarzo Nero «Ancora Vivo» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Jo3P3Rry »

Recensione Pubblicata il:
--

Band:
Quarzo Nero

Titolo:
Ancora Vivo

Nazione:
Italia

Formazione:
Max: voce
Guido: chitarra
Giulio: basso
Stello: batteria

Genere:

Durata:
31' 45"

Formato:

Data di Uscita:
2003

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Come si può parlare dei Quarzo Nero, un gruppo molto giovane, ma di grandi potenzialità senza prima iniziare a parlare delle loro origini? I Quarzo Nero possono essere tranquillamente citati come un gruppo new wave, genere che aveva avuto larga fortuna nella metà degli anni '80 con gruppi come Litfiba (vedi il periodo di 17 re) o Diaframma che rappresentano forse i principali punti di riferimento della band. Magari i Quarzo Nero, storceranno il naso (sicuramente non sarò il primo a fare questo accostamento), ma i 2 gruppi citati non limitano la band che si dimostra una band piena di buoni spunti.
Si nota comunque fin dalla prima traccia "Quarzo Nero" come il timbro della voce di Max involontariamente ricordi quella di Piero Pelù.
La giovane band torinese in questo disco usa la strada dell'autoproduzione creando un lavoro a tratti maturo, ma con (per fortuna poche) ingenuità dovute sicuramente alla giovinezza della band: "Ancora Vivo" è infatti il loro primo disco.
I Quarzo Nero comunque riprendono abilmente un genere non di semplice esecuzione come la new wave (notevole la title track), reinterpretandola e fondendola con ottimi spunti rock: "Esistenza" inoltre, contiene passaggi chitarristici notevolmente interessanti.
"Io Non Sono Come Voi" alterna un cantato malinconico nella strofa per poi acquisire nel ritornello una scarica adrenalinica notevole, impreziosita da una base musicale che nonostante soffra i naturali difetti che possono venire dall'autoproduzione si fa notevolmente notare.
In "La Nebbia" la voce di Max ricorda la voce di Francesco Renga.
"Ascoltando Il Frastuono Dell'Eco" è uno dei pezzi più efficaci dell'album, nonostante la sua brevità, vicina alla durata di un pezzo punk, il pezzo si muove tra ritmi new wave (eccezionale il lavoro di Stello) e una chitarra che va verso effetti psichedelici.
"Ascoltando Il Frastuono Dell'Eco" è anche il singolo della band: nel cd è inoltre presente come bonus track nella traccia video.
"Il Fiume E Lei" alterna la calma della strofa alle scariche del ritornello il tutto accompagnato da quella melodicità e quella capacità di esecuzione notevole già mostrata nei precedenti brani.
"Fallo Ora" e "Pochi Accordi", le canzoni che chiudono l'album, sono due pezzi rock di discreto impatto. Essendo veramente cattivi si potrebbe dire che la fine dell'album evidenzia maggiormente la giovinezza della band, forse ancora impreparata alla creazione di un album, ma forse quest'ultimo pensiero può essere considerato eccessivo: nonostante queste ultime due canzoni sono leggermente inferiori rispetto ai loro standard, la band con notevoli mezzi propri e capacità compositive ha creato un album molto efficace, non pesante, che scorre velocemente e sicuramente si farà apprezzare. E questo è molto importante.