Los Pirates «Heavy Piracy» [2009]
Los Pirates
Titolo:
Heavy Piracy
Nazione:
Italia
Formazione:
Andy Brevi: Vocals
Giorgio "spugna" Bonacorsi: Bass
Angelo "nottola" Berlendis: Guitar
Davide "ghera" Gherardi: Guitar
Gionni "ranocchio" Grey Gomez: Drums
Genere:
Durata:
35' 49"
Formato:
CD
2009
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Ciurma che va, ciurma che viene. Se infatti si è tenuto proprio in questi giorni l’ultimo concerto degli storici bucanieri capitanati dal buon vecchio Rock and Rolf, i germanici Running Wild, ecco che mi capita tra le mani il qui presente “Heavy Piracy” degli italianissimi Los Pirates che, come avrete immaginato dai titoli e dalla copertina qui sopra, pescano a piene mani dall’immaginario e dalle atmosfere corsare per tingere la propria proposta, musicale e non solo.
La band bergamasca ci offre un heavy classico che ha le proprie radici nella New Wave britannica, mescolata a una poco di power tedesco dal piglio epico e ci propone un platter con sette tracce più intro con il fermo intento di scaraventarci su qualche temibile vascello e farci scorazzare in lungo e in largo per i sette mari.
Il disco in questione gode di una buona resa sonora, oltre che di un discreto art-work a tema, e i nostri si difendono bene alle relativi posti di combattimento, con una menzione particolare per il singer Andy Brevi, dotato di una voce potente ed espressiva.
La musica, molto classica, ruvida ed “old school”, risulta convincente e varia dalle atmosfere scanzonate e arrembanti di “Pirate’s Island” e “The Return Of Captain Woodhead” a quelle sulfuree e quasi sabbathiane di “Timeless Dreams” passando per momenti più classicamente New Wave come “We Declare” e “Coast Of The Caribbean” ai quali i nostri accostano parti acustiche che spezzano la foga dando eterogeneità all’approccio generale.
Il livello medio del song writing è buono e se proprio devo segnalare un paio di highlights dal mio punto di vista direi che alzo alla bandiera con teschio e tibie incrociate un boccale di grog per “The Return Of Captain Woodhead” e “Timeless Dreams”.
Tirando le somme questo “Heavy Piracy” è un buon disco che rimpingua la sempre più nutrita, valida e valorosa schiera di band tricolore dedite a un metallo di vecchia scuola ben reinterpretato in chiave moderna e con quel tanto che basta di piglio personale necessario a non perdersi nella massa, che i “difensori” supportino senza indugio: Under Jolly Roger!
Track by Track
- Intro 75
- Coast of the Caribbean 75
- Timeless Dreams 80
- The Return of Captain Woodhead 80
- My Friend, the Slave 75
- Pirate's Island 80
- We Declare 75
- Another Empty Bottle 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Maglor pubblicata il --. Articolo letto 831 volte.
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