Chemistry Room «Butterfly Effect» [2009]

Chemistry Room «Butterfly Effect» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Dust »

Recensione Pubblicata il:
--

Band:
Chemistry Room

Titolo:
Butterfly Effect

Nazione:
Italia

Formazione:
Gilberto: Voce
Fabrizio: Chitarra
Piercarlo: Chitarra
Vittorio: Tastiere
Dario: Basso
Stefano: Batteria

Genere:

Durata:
39' 46"

Formato:
Promo CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
---

Recensione

Sebbene non sia un amante di Power Metal, il genere che ad un primo ascolto è immediato associare ai Chemistry Room, ascoltando attentamente "Butterfly effect" si capisce che siamo di fronte ad un lavoro molto vario e complesso, oltre che interessante dal punto di vista compositivo e tecnico, decisamente lontani dalla povertà di idee tipiche di molti gruppi power emergenti.
Infatti, già dalle prime note dell'album, i ragazzi propongono riff molto potenti ed estrmamente melodici, su cui basso e batteria offrono una eccellente sezione ritmica, senza cadere nella banalità di un doppio pedale ad "elicottero" e di un basso che gli va dietro.
Circa dalla seconda metà di Butterfly Effect, possiamo cogliere sonorità ben più aggressive, decisamente più semplici ma più di impatto offrendo ottimi dimezzamenti di tempi che caricano molto l'ascoltatore (per lo meno con me è successo).
Da sottolineare l'ottima performance di tastiera, sia nel suono che nel mixaggio, che senza creare troppo ampollosità nel suono, riesce ad amalgamare e a fornire l'atmosfera perfetta per quello che è il sound della band fornendo un ottimo sostegno alla voce e chitarra lead. Di più immediata rilevazione, ma non per questo da meno, è la prova di chitarra lead che, senza strafare, ma spingendo nei momenti giusti, si esibisce in virtuosismi tecnici molto elevati su scale modali attraverso ottime plettrate e sweep alternati a fraseggi pentatonici molto prorompenti. Per quanto riguarda la voce, quella che possiamo sentire è sicuramente una ottima interpretazione dei brani e una buonissima capacità tecnica, apparte in alcuni punti dove, vista l'estenzione che viene richiesta, sembra faticare un po'. Assolutamente niente di grave anche vista la varietà di toni e di espressività in grado di proporci lungo tutti i pezzi.