Axiom «Truths Denied» [2009]

Axiom «Truths Denied» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Axiom

Titolo:
Truths Denied

Nazione:
Italia

Formazione:
Simone Gallinaro :: Vocals
Lello Acampa :: Keyboards + Vocals
Andy Scala :: Guitars
Tony Acampa :: Guitars
Salvatore Ditto :: Bass
Walter Montone :: Drums + Percussions

Genere:

Durata:
49' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Probabilmente se avessi dato anche un semplice ascolto a “Truths Denied” una decina di anni fa, tempo in cui ascoltavo prevalentemente Dream Theater, Opeth e Symphony X sarebbero diventati il mio gruppo italiano preferito; tuttavia non mi cruccio troppo in quanto ho fatto una importante scoperta che ha del rilevante, soprattutto oggi e nel paese in cui mi trovo: Il Progressive Metal può ancora dare dei frutti ottimi e saporiti mediante musicisti in gamba e capaci nel loro mestiere come i nostri amici Axiom ai quali vanno i miei più sinceri complimenti e congratulazioni vivissime per essere riusciti a produrre un album veramente eccellente, sia di qualità sonora (la produzione è veramente buona) che dal punto di vista puramente compositivo.
Il “già sentito” non l'ho nemmeno riscontrato da lontano e le loro canzoni suonano fresche nonostante girino nel nostro pianeta altre miriadi di band similari nel genere.

Loro si definiscono Progressive-Thrash Metal ed in effetti l'idea è resa per bene se andrete ad ascoltare i loro pezzi: i nostri vanno pazzi per gli intrecci e i fraseggi dei synth sopra un drumming smitragliante e precisissimo in cui le taglienti chitarre compiono i loro riff in pieno stile thrash senza strafare e quindi senza penalizzare tutte le soluzioni melodiche che si vengono a creare.
I nostri dimostrano talento senz'altro e incorniciano il tutto con la splendida voce pulita del tastierista e con le voci sporche e urlate del singer Simone Gallinaro.
E' tutto come dovrebbe essere e gli Axiom ci donano il loro lato romantico sfornandoci come ultima traccia una semplice ma profonda canzone che va a toccare addirittura altri liti stilistici (più Symphonic-Gothic alla Epica per dirla tutta) cantata dolcemente anche da una guest vocal femminile.
Un disco da ascoltare e riascoltare. C'è aggressività, molta anche, c'è la giusta dose di tecnica del Progressive più certosino ma soprattutto qui c'è arte.