Winterpath «The Wolf Phylosophy» [2003]
Winterpath
Titolo:
The Wolf Phylosophy
Nazione:
Italia
Formazione:
Lorenzo (vox)
Simone (guitar)
Alessandro (guitar)
Andrea (bass)
Alessio (drums)
Genere:
Durata:
33' 25"
Formato:
2003
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Winterpath sono un quintetto spezino di recentissima formazione (gennaio 2003), all'esordio discografico con il demo in questione registrato lo scorso settembre.
I nostri dichiarano nella loro bio di proporre all'ascoltatore il loro personale concetto musicale unito a liriche basate sul Paganesimo locale nella sua accezione più "culturale" e su malinconiche visioni invernali, messe in bella mostra anche nella cover del CD che risulta essere semplice ma efficace.
Le chitarre acustiche creano una bella melodia sul sibilare del vento. Queste sono le note di "Cernunnos" una intro strumentale di buona fattura.
Con la seguente "The Moon..." si inizia a fare sul serio e si pesta sull'acceleratore, mostrando un buon act di black metal melodico e ragionato, ben suonato e discretamente arrangiato. L'unica pecca risiede un pò nella produzione, troppo compressa nei passaggi più veloci, che risultano distorti ed un pò sporchi sulle basse frequenze, soprattutto se ascoltato in cuffia! Ad ogni modo, i W. riescono a far piacevolmente apprezzare la propria proposta musicale.
Sempre un riff di chitarra acustica, poi riproposto distorto apre il brano omonimo alla band, che poi evolve in un riff non propriamente lineare ma avvincente. Bella anche la successiva "apertura", che sfocia di nuovo nel riff non distorto iniziale. Altro bel brano in cui i nostri mettono in mostra il loro potenziale di arrangiatori.
"Nightspirit" è di nuovo introdotta da un arpeggio di chitarra che si protrae sorreggendo anche il sussurrare del singer. Il brano è completamente acustico e presenta delle discrete melodie cantate, ma forse è un pò avulso dal contesto, soprattutto per la lunghezza che si attesta oltre i 5 minuti.
"These cold days" è un altro buon brano caratterizzato da diversi cambi di tempo ed atmosfera, con inserti di chitarra acustica. Anche l'assolo è sostenuto e suonato con chitarra non distorta, e da' al brano un sapore vagamente country/western, prima di tornare a distorcere le sonorità per poi ri-accelerare.
Un riff in tempo dispari apre la conclusiva "The Sun ..." che poi accelera in uno sostenuto e poi si stempera nel ritornello, di discreta fattura e cantato con voce pulita. Buona la prova del cantante in questo brano, dove alterna momenti di classico shriek al growl più cupo in stile George Corpsegrinder, al cantato "normale".
Tirando le somme, dopo questo ascolto, non si possono che tessere le lodi a questa giovane band ligure.
Indubbiamente la breve vita del progetto si fa sentire in una produzione non eccelsa e nella non sempre azzeccata focalizzazione del brano in sé: i vari stacchi acustici, alla lunga possono risultare un pò forzati. Leggo però che il quintetto è già al lavoro su nuovi brani, e credo che potremo già sentirne di belle nel loro prossimo lavoro, perché i nostri non si sono fatti troppi problemi a sviluppare già all'esordio la loro personale visione di black melodico.
In attesa di un prodotto ancora migliore, vi consiglio caldamente di avvicinarvi al sentiero innevato tracciato dai Winterpath.
Track by Track
- Cernunnos is calling (intro) 70
- The Moon and the Horns 75
- Winterpath 70
- Nightspirit 65
- These Cold Days 70
- The Sun still Sleeps 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Alcio pubblicata il --. Articolo letto 2430 volte.
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