Znort! «200 BPM» [2004]

Znort! «200 Bpm» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2724

 

Band:
Znort!
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Titolo:
200 BPM

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Aldo - voce
Gio - Chitarra
Keivan - Basso
Emanuele - Drums

 

Genere:

 

Durata:
28' 9"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli ZNORT sono il nuovo progetto di vecchie conoscenze della scena hard-core italiana, Aldo Moriani e Gio Martinello, reduci dall'esperienza Ematoma, con i quali avevano inciso due demo e due CD.
I nostri si uniscono ad un bassista (Kevian) per sperimentare una nuova forma di musica basata sulla sperimentazione elettronica unita al metal-core ed alle liriche in italiano. Incidono, quindi, il CD in esame autoproducendosi ed utilizzando la drum machine (il batterista oggi in formazione si è unito agli Znort solo nel giugno del 2004).

Il loro '200 bpm' (questo il titolo del disco) si apre con dei suoni elettronici molto rarefatti che introducono 'Nebbia'. La song si apre con un riff piuttosto spinto che poi sfocia in un groovy riff dalla ritmica pulsante ed intermittente. In un certo senso ricordano una sorta di Biohazard meno inkazzosi, e Stuck Mojo meno rappati.
Davvero interessante la prova vocale del singer Aldo, che (passatemi il paragone) ha una timbrica che ricorda quella di Gaetano Curreri degli italianissimi Stadio, ma in versione Hard-Core inkazzosa... anche se il nostro Aldo sa come rendere melodico il proprio stile qunado il pezzo lo richiede!!!!
Passiamo subito al roccioso mid-tempo della successiva 'Peste Occidentale' che si muove sulle stesse direttive stilistiche della precedente song.
'Zona Franca' è basata su di un interessante tempo andante che esplode nell'abrasivo ritornello.
'Macerie' si apre apre con un riff iper-compresso e quasi tribale. Anche se nel finire il brano accelera in maniera molto NY-HC e la voce viene filtrata come da un megafono!
Suoni elettronici aprono la quinta 'Nascondersi', basata anch'essa su di un mezzo tempo interrotto dalla doppia cassa e da un riff più metal-oriented. Anche in questo brano, la cura nei testi (mai banali) si fa sentire e pesantemente!
Si giunge quindi a 'Fuori di Me', il cui riff iniziale ha un buon tiro, e dove l'arrangiamento della parte vocale è molto particolare, veloce e dalla metrica sincopata..... assolutamente non rap, però!!!!
La successiva 'Firenze 1985' è un cortissimo, tirato brano di circa 30 secondi: a me ha ricordato molto i DRI, anche per il testo molto straight-in-your-face.
L'incipit dell'ottava song, 'Maidominoi' mi ha davvero spiazzato, in quanto composto da un brano in stile tunz-tunz come quelli che i maranza obbligano il mondo ad ascoltare dagli autoradio da 3000 watt delle loro automobili modificate ed assettate, quando girano per le strade di ogni città! Lo sconcerto iniziale è stato però soverchiato da un discreta hard-core song dalle influenze moderne e dal ritornello che suona come il manifesto ideologico della band: 'Mai domi noi, hard core my life'.
Altro brano tirato, la penultima 'Esseri Atipici', che lascia il passo alla conclusiva 'FLNG', basata su di un riff molto interessante giocata su un altro mezzo-tempo. Il ritornello, invece, è piuttosto animato.

Insomma, il disco si lascia ascoltare piuttosto bene, perché (nonstante sia un debut) l'esperienza maturata dai due membri fondatori nella loro decennale carriera aiuta tutto il gruppo.
Indubbiamente, le direttive stilistiche del combo non sono ancora focalizzate al 100%, ma sono certo che nel prossimo lavoro i nostri non potranno che migliorare i già più che soddisfacenti elementi presenti nel loro sound.
Personalmente, vista la mia passione per l'hard-core che fu (da ragazzino ho letteralmente rovinato i solchi di 'Trash Zone' dei DRI, di 'Break Down the Walls' di Youth of Today nonché di 'In God we Trust, Inc' dei mitici Dead Kennedys) preferisco gli Znort nei momenti più tirati e meno groovy... ma forse la mia avversione verso tutti i nuovi fenomeni anche solo lontanamente accostabili al NU-Metal non mi fa essere molto obbiettivo.
Consiglio invece al gruppo di cimentarsi ancora di più con l'elettronica, perché magari potrebbero riuscire ad innestare nel loro sound maggiori samples ed altre diavolerie, piuttosto che lasciarle rilegate ad una qualche intro.
Vorrei, infine, spendere qualche parola sulla produzione che, per quanto buona, non risulta così potente e d'impatto come dovrebbe essere.
Visto anche i messaggi che Aldo lancia nelle sue liriche, mi trovo veramente d'accordo con loro nella scelta del cantato in lingua madre... peraltro come moltissime band hard-core italiane tuttora fanno!
Per concludere, gli Znort non sono ancora una stella splendente nel panorama metal-core italiano, però sono convinto che potranno davvero ritagliarsi un buon posto al sole!
In bocca al lupo!!!!

Track by Track
  1. Nebbia 75
  2. Peste Occidentale 70
  3. Zona Franca 75
  4. Macerie 70
  5. Nascondersi 70
  6. Fuori di Me 75
  7. Firenze 1985 80
  8. Maidominoi 80
  9. Esseri Atipici 80
  10. F.L.N.G. 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

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