Thisorder «Inner Island» [2010]
Thisorder
Titolo:
Inner Island
Nazione:
Italia
Formazione:
Emanuele Rontino :: Vocals
Marco Albanelli :: Guitars
Domenico Muscariello :: Bass
Thomas Manna :: Drums
Genere:
Durata:
56' 30"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Come poter biasimare i Thisorder per aver scelto un sound come Pearl Jam, Alice In Chains, Soundgarden e Tool (quelli di “Undertow” ovvio!) come punto di partenza? No non possiamo biasimarli e nemmeno vorremmo!
I nostri nascono nella bellissima località di Ischia, non certo uno dei nodi principali del panorama rock e forse anche per questo la “stranezza” del souno della band è talmente particolare da apparire quasi estranea a tutto ciò che siamo abituati ad ascoltare in questo periodo.
Miracoli delle isole quindi? Forse ma intanto vi invito a dare più di una possibilità a questo quartetto di ottimi musicisti.
Il disco si apre immediatamente con una buona interazione rta momenti melodici ed energia, componente, quest'ultima, che non verrà mai a mancare in nessun canzone dell'album, malgrado diversissime atmosfere che si verranno a creare con lo scorrere delle tracce.
Strutturalmente le canzoni appaiono subito complesse, fatte di buoni momenti melodici ed atmoferici, passionali ogni tanto e tecnici quando occorre, persino psichedelici come nella bella canzone “Rashua”.
Interessante il sound molto Desert Rock della quinta traccia “Blood Upon The Wheel” dominata da distorsioni di basso e atmosfere acide nell'insieme, così come molto particolare mi è parsa “3 Dawns” in cui l'anima progressive dei nostri si apre finalmente la strada senza straripare nel pacchiano e generando atmosfere sognanti, oniriche anche se piuttosto contaminate da giri di chtiarra.
L'episodio più aggressivo dell'intero album resta “Fist”, buona assai e il tutto si conclude con “Late Empire”, ottima canzone seguita dopo un po' da una simpatica ghost track in cui la stessa Late Empire si “riavvolge” riprodotta al contrario; un piccolo tocco di classe quindi per terminare l'ascolto, piuttosto e anzichenò!
Il sottoscritto, inoltre, vorrebbe fare le più sentite congratulazioni ad una band che ha realizzato un album “rock e non solo rock” che scorre via come un fiumiciattolo con un complesso semplice ma non banale e che viene vissuto per intero lungi da ogni forma di noia.
Grandi Thisorder!
Track by Track
- I'm Sorry 65
- Fingers 70
- Unus 70
- Rashua 70
- Blood Upon The Wheel 70
- The Bitter Hail 75
- 3 Dawns 70
- Tomorrow Will Be Gone 65
- Fist 65
- Late Empire 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
70Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1632 volte.
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