Recensione

Questo combo di Chicago, che annovera nella sua corposa line-up vari membri da altre goregrind band americane come Corpsevomit, Gorgasm e Cinerary, ci propone un dischetto breve, deciso, volontariamente stupido e demenziale.
Sono presenti ben quattro voci diverse, tanto per creare ancora più caos nella testa dell'ascoltatore che viene aggredito da pezzi brevi e cattivi, con testi e titoli demenziali, spesso interrotti da intermezzi presi da film splatter trash (come nelle migliori tradizioni) e farciti di insulti.
Però mano mano che il disco va avanti, si sente che manca mordente al combo, i pezzi si basano spesso su uno o due riff che non appassionano poi molto, risultano quindi monotoni e, anche se si sente a volte qualche pezzo lascia una buona impressione, in linea di massima il disco non si discosta per niente dai canoni soliti, non presenta niente di nuovo e quello che c'è di tradizionale all'interno dei 24 minuti di musica, non fa certo gridare al miracolo, ma da l'impressione di un disco mediocre.
L'episodio più riuscito è sicuramente la traccia finale My toothless Bitch, un collage di 9 minuti interrotti da vari silenzi, in cui vengono snocciolate dal gruppo una serie di insulti e addirittura una cover di ‘another one bites the dust’ rivisitata come sempre in chiave dissacratoria come ‘another jew on the cross’.
La produzione anch'essa è molto grezza, il tutto sembra registrato dentro ad un garage, molto distante dagli standard della Unmatched Brutality che ci ha abituati fin troppo bene (vedi Brodequin).
In definitiva, è un pò un buco nell'acqua.

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