Grinning Shadows «The New Curse» [2010]

Grinning Shadows «The New Curse» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Maglor »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Grinning Shadows

Titolo:
The New Curse

Nazione:
Italia

Formazione:
Silvia Rigoni: Vocals
Mario Farina: Vocals
Simone Cirani: Guitar And Backing Vocals
Lorenzo Pini: Keyboards
Daniele Dui: Bass
Daniele Roverato: Drums

Genere:

Durata:
29' 39"

Formato:
EP

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

The New Curse è la terza opera dei Grinning Shadows, band nata nel 2003 e dedita a un black metal decisamente melodico, ben lontano quindi dalle brutali atmosfere primigenie del genere, carico di tratti gotici e richiami alla musica classica. Anche a livello di line-up la band si inscrive perfettamente in questo trend affiancando una voce maschile, che passa da un cantato sporco a parti in vero e proprio growl, ed una femminile pulita e potente. A questo si affianca un massiccio uso delle tastiere, sempre ben in evidenza, tanto quanto tappeto sonoro quanto come inserti di tipo prettamente pianistico.
La proposta musicale del sestetto alterna parti aggressive al limite del suddetto black ad altre molto più dilatate, rallentate e dal sapore decadente, mantenendo in tutti i passaggi un certo gusto per la grandeur dato in buona parte dalla forte presenza delle tastiere. Il lavoro poi gode certamente di una buona resa, indispensabile per non cadere nel rischio del confuso “impasto sonoro”, e si nota lungo tutta la sua durata una grande cura per gli arrangiamenti. Malinconia e rabbia sono i due stati d’animo che emergono alternandosi dai solchi di questo disco, il tutto ammantato da un’elegiaca nebbia sottile, come nei più classici crepuscoli di inizio Novembre, come il velo cupo che confonde e nasconde “Gli Amanti” sulla cover.
The New Curse è costituito da pezzi estremamente curati in tutte le loro parti, ben suonati e ben registrati, e la band, il cui operato si inscrive in un percorso artistico già compiuto da altri, soprattutto nel recente passato quando il genere era sulla cresta dell’onda, è sulla strada per crearsi un sound più personale, dato che l’originalità poco marcata è l’unico appunto che mi sento di muovere a questo buon EP.