Bad more ending «Theory of endless sacrifice» [2010]

Bad More Ending «Theory Of Endless Sacrifice» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1446

 

Band:
Bad more ending
[MetalWave] Invia una email a Bad more ending [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Bad more ending [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Bad more ending [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Bad more ending

 

Titolo:
Theory of endless sacrifice

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Max - vocals
Filo - guitars
Gabry - bass
Ivan - drums

 

Genere:

 

Durata:
23' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Siamo a Ravenna, nel 2000 si formano i nostrani Bad More Ending proponendo un thrash-groove metal abbastanza standard; la band ha subito diversi cambi di formazione riuscendo infine a trovare una sua stabilità e identità artistica finale. Il lavoro che ne scaturisce “Theory of endless sacrifice” è un buon mix di sonorità abbastanza moderne tra Machine head, Sepultura e Strapping Young Lad non disdegnando elaborazioni ritmiche e cadenzali come contro tempi e tempi dispari, avvicinandosi un po' di più ai mitici Meshuggah.
I presupposti per un buon lavoro ci sono tutti: la violenza dei riff è assicurata da un'ottima performance di chitarra, la batteria dirige molto bene tempi martellanti e aggiunge linee molto tecniche con passaggi ricchi di groove un po' alla Node; la voce esegue ottimi scream e growl praticamente su tutti i pezzi senza molte banalità e soprattutto senza ostentare la performance.
Violenza e la grinta non è l'unico elemento di spicco in un album del genere, infatti il ragazzi si muovono abbastanza bene in bridge sia dissonanti sia ben armonizzati riuscendo a rendere piuttosto movimentate le strutture principali dei brani. Quello che purtroppo succede in realtà è che le strutture sono tutte abbastanza simili per ogni brano e che nonostante gli ascolti molto attenti; si ha come l'idea di non aver assimilato niente e posso garantire che non è una bella sensazione. In ogni modo la mancanza di spunti veramente originali e significativamente ben studiati si fa sentire pesantemente, a parte un passaggio a mio avviso molto buono di chitarre pulite dal suono abbastanza acido su “The Burning Process ”.
A rendere il tutto ancor meno incisivo partecipa anche un mixaggio non proprio esaltante: le chitarre sono molto buone, un giusto mix di suoni graffianti e corposi pieni di medi bassi, ma quello che manca è la presenza di un basso sulle sue giuste frequenze a dare peso al sound che complessivamente risulta sbilanciato e sommerso dalle chitarre in cui anche la batteria fatica veramente tanto ad emergere con suoni troppo secchi.
In definitiva, ci aspettiamo lavori migliori per il futuro, ma le basi sicuramente ci sono tutte perciò spero di vedere presto del nuovo materiale.

Track by Track
  1. Who Is The Victim Now? 60
  2. A World On Fire 60
  3. The Burning Process 65
  4. Lie To Exist 65
  5. Beyond Flesh 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Dust pubblicata il --. Articolo letto 1446 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.