Melpein «Silenziosi Frastuoni» [2010]

Melpein «Silenziosi Frastuoni» | MetalWave.it Recensioni Autore:
dagon.keyboard »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1247

 

Band:
Melpein
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Titolo:
Silenziosi Frastuoni

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Paola Covaccioli (vocals), Luca Lucidi (keyboards), Francesco Lucidi (drums)... Guitar & Bass played by Lorenzo Brunetti

 

Genere:

 

Durata:
39' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Melpein nascono nel 2004 da un’idea dei due fratelli Lucidi, Luca (tastiere) e Francesco (batteria). Dopo aver ingaggiato Paola Covaccioli alla voce, registrano il proprio primo Demo che riscuote notevoli consensi. Nel 2010 esordiscono con il primo album, “Silenziosi Frastuoni”, un disco che gode di una produzione ottima, mixing eccezionale e una notevolissima scelta dei suoni. Quasi quaranta minuti di Progressive Rock / Metal, con chiari riferimenti anche al Neo Prog anni ’90 (si riesce a scorgere anche qualche influenza degli Arena) e, perché no, anche anni ‘80.
È importante notare che la parola “Progressive” negli ultimi tempi viene di continuo accostata a gruppi iper-tecnici che per tutta la durata dei pezzi non fanno altro che esporre la propria tecnica a discapito delle composizioni. Ciò che possiamo invece ascoltare nei Melpein è un progressive molto melodico e fluido in cui non si perde tempo con inutili virtuosismi, un lavoro che non stanca e non finisce per sembrare tutto uguale dall’inizio alla fine.
Nonostante gli arrangiamenti di chitarra sembrino molto ben elaborati, le tastiere assumono un’importanza quasi vitale nel sound dei Melpein e questo potrebbe non piacere a tutti coloro che, per ignoranza, credono che il metal e il rock siano fatti solo da chitarre. Io personalmente lo trovo un punto a favore perché se c’è uno strumento che consente di variare davvero il sound, quello è proprio la tastiera… per questo trovo molto piacevole, ad esempio, “L’invisibile agli Occhi”, traccia strumentale in cui il pianoforte regge il tutto con un po’ di malinconia e sentimento, un pezzo che non è altro che un preludio per ciò che viene dopo: “Ianus” che raccoglie tutto l’animo progressive (anche dal lato tecnico) e melodico della band. Che dire? Un brano veramente eccezionale. Ma ce ne sono anche altri di brani forti, come ad esempio l’opener “Kreta”, la cattivissima “Sguardo verso il Cielo” in cui le chitarre assumono più importanza rispetto al resto dell’album e la batteria svolge un lavoro davvero notevole e l’ipnotica “Dominio” che gode di ottime ritmiche molto particolari e di parti strumentali molto varie.
Un album veramente ben fatto, ben composto, ben suonato e ben arrangiato che, soprattutto, non stanca e non ci fa sbuffare perché, come gia detto prima, sono totalmente assenti gli inutili virtuosismi tecnici che, ahimè, molte band inseriscono per sentirsi più bravi o anche per povertà di idee concrete. I Melpein invece di concretezza ne hanno abbastanza per andare dritti al proprio scopo ed emozionare l’ascoltatore.
Che dire? Bravi ragazzi!!!

Track by Track
  1. Kreta 80
  2. Isteria 75
  3. Pareti di Cenere 65
  4. Nuova Realtà 70
  5. L'invisibile agli Occhi 85
  6. Ianus 80
  7. L'Alchimista 75
  8. Sguardo Verso il Cielo 85
  9. Dominio 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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