Sokrovenno «De Rerum Natura» [2009]
Sokrovenno
Titolo:
De Rerum Natura
Nazione:
Italia
Formazione:
Autunno :: Vocals , Bass
Warhol :: Rythm Guitar
Maleficus :: Lead Guitar
Sin :: Drums
Genere:
Durata:
51' 51"
Formato:
CD
2009
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Eccomi qui a scrivere un'altra recensione per Metalwave; questa volta sono i Sokrovenno a invadere con insistenza i miei canali uditivi. Sokrovenno: italiani, di Como per gli amanti della precisione, nati nell'Anno Domini 2005 e con all'attivo un demo “Flammantia Moenia Mundi” del 2007 e questo full-lenght rilasciato nel 2009. I Sokrovenno trattano di black, musicalmente parlando e di Natura, filosoficamente e liricamente parlando.
“De Rerum Natura” si costruisce quindi intorno al suo titolo che significa appunto “sulla natura, le cose che riguardano la natura”; undici tracce magistralmente suonate che ci riportano indietro nel passato e che forse vogliono farci partecipi di un tempo che fu quando le leggi della Madre che governa questo mondo erano le uniche a essere rispettate. La release sa tanto di leggenda sulla nascita dei fenomeni atmosferici utilizzati anche con i loro suoni caratteristici come intermezzi alle altre lunghe tracks.
A volte in latino, a volte in italiano, i testi rappresentano invece un po' uno scoglio per chiunque ascolti questo disco : primo perchè non tutti hanno quel tanto di infarinatura classica che consente di capire un opera latina come alcuni di questi testi sono ( che come spiegano i nostri all'inizio dell'album tratti dagli scritti di Titus Lucretius Carus, personalità vissuta nel primo secolo avanti Cristo nell'allora Repubblica Romana, autore del poema da cui prende il nome l'intero lavoro ); secondo, perchè i restanti in italiano sembrano pezzi molto introspettivi e quindi abbastanza ermetici.
Nonostante tutto questo, il disco personalmente l'ho vissuto con molta difficoltà : le tracce si intersecano in una cadenza lentissima, sembrano parte di due dischi diversi, uno di canzoni e l'altro di effetti sonori. Oltretutto ho trovato verso la fine del disco scogli come “Sulla Mortalità dell'Anima” che ho fatto una fatica immensa a digerire vuoi per la melodia inesistente vuoi per il ritmo ipnotizzante e ho rischiato veramente di arrivare al limite di sopportazione uditiva. Le tracce “atmosferiche” che riproducono temporale, vento e la tranquillità della notte le ho trovate invece di ottimo gusto e le melodie arpeggiate con la chitarra erano un vero balsamo per le orecchie, ottimo per frammentare la gravità dell'album.
Track by Track
- Brina 65
- Ineunte Hieme 60
- I 75
- Flammantia Moenia Mundi 65
- II 75
- Fragore 65
- III 75
- Sulla Mortalità Dell'Anima 60
- IV 60
- Vestigia Pressa Bisulcis 60
- In Ricordo 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di lacrima pubblicata il --. Articolo letto 763 volte.
Articoli Correlati
News
- Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.