1ne Day «Capricorn» [2009]
1ne Day
Titolo:
Capricorn
Nazione:
Italia
Formazione:
Ote :: Vocals + Guitars
Zander :: Guitars
Dade :: Bass + Back Vocals
Andrea :: Drums
Genere:
Durata:
47' 14"
Formato:
CD
2009
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Sapete cosa? Vorrei tanto che tutti i gruppettini Metalcore che ascoltano i ragazzini con le frangette suonassero ispirandosi a band come questa ivi recensita che potrebbe riportare il genere laddove effettivamente dovrebbe essere, cioè a cavallo tra il Punk Hardcore Melodico ed il Thrash-Death Atonale, e non ponendo alle basi della loro “musica” pattern che in fin dei conti son sempre gli stessi come stesse sono tutte le dannatissime soluzioni armoniche, riff, fraseggi e altre sciocchezze che la moda gli impone.
Se tutto ciò avvenisse potrei addirittura avvicinarmi a tale sottogenere dell'Heavy Metal, ma per ora mi godo gli italianissimi 1Ne Day che mi hanno fatto passare un'ora spettacolare tra violenza, ritmi sopraffini e tanta tanta precisione.
Anche il cantato mi è parso molto valido, sia sulle voci sporche che sul pulito in generale, addirittura qualche brano mi ha riportato in mente i vecchi Slipknot di quando avevo quindici anni, che di Hardcore anche quelli lì ne avevano molto nel loro sound, e sfido chiunque a dire il contrario.
Tornando a “Capricorn”, datato 2009 (la band è già sotto un nuovo songwriting per del materiale originale), il quartetto dei 1NE Day ha fatto di quattro influenze diverse un unico corpus di sonorità molto interessante che apre sicuramente le porte per nuovi possibili modi di vedere il Metalcore ma anche il NU Core e il Post-Core più becero e sanguinario.
Di fatti la violenza è molta e oggettivamente distribuita senza badare a spese su ogni canzone di “Capricorn”.
Le tre perle del disco sono indubbiamente rappresentate da “Sorry”, “Armada” e dalla title track, aggiungo una nota di merito per la più commercialotta “Understand” e purtroppo aggiungo anche una nota di demerito per la troppa prolissicità di “Home”, brano validissimo dal punto di vista musicale ma che diventa troppo noioso per la coda verso la fine della canzone (su 8 minuti inizia verso i 5) e prosegue in un lunghissimo “ad libitum” estremamente articolato sulle ritmiche ma che fa venire voglia di stoppare la canzone e proseguire verso la successiva.
Tutto sommato il disco dei nostri non contiene eccessivi nei e, come ho detto sopra in una folata di entusiasmo, potrebbe fungere tranquillamente da esempio per tantissimi gruppi. Di certo farà la felicità di appasionati del genere e spero non solo.
Track by Track
- Horror 70
- Armada 80
- Understand 70
- Capricorn 75
- Failure 70
- Worst-Self 70
- Mimicry 75
- 1ne 75
- Home 70
- Black Celebration 70
- Sorry 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
73Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1520 volte.
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