Lustagroove «Sonny» [2010]

Lustagroove «Sonny» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
857

 

Band:
Lustagroove
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Titolo:
Sonny

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Emidio De Berardinis :: Voce
Marvin Angeloni :: Chitarra
Luca Di Filippo :: Basso
Alessandro Di Salvatore :: Batteria
Sonny :: Anima

 

Genere:

 

Durata:
60' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Una storia come tante quella di “Sonny”, primogenito dei Lustagroove, band della provincia di Roma. Dicono della loro prima opera: “Sonny è un fantasma. Il fantasma di ogni possibilità d'esistenza. Sonny potrei essere io, potresti essere tu, Sonny è il riflesso di ogni viso su questa terra. (...) Come un Icaro moderno, i limiti dell'esistenza umana e della terra a cui è da sempre legato lo riporteranno alla realtà ed alla scelta assoluta di vita o morte”.
Un concept? Bene. Sentiamo cos’hanno da dire e cosa sento di dire io. Ebbene...
I Lustagroove regalano piacevoli momenti quando si lasciano andare a riflessioni, divagazioni, distorsioni in cui i tempi si allungano o si ritraggano freneticamente e la percezione delle cose assume i toni più diversi. Un rock affacciato spesso al prog, al funky, alla psichedelia...
Talvolta è un po’ difficile seguire il passaggio improvviso dal testo in italiano a quello inglese, qualcosa che disorienta un po’ l’ascoltatore, almeno la prima volta. Trovo che la parte in italiano sia quella migliore, e sinceramente spero che i Lustagroove continuino in questa direzione. Anche perché credo che questo conferirebbe non solo una maggiore credibilità alla band, ma anche una maggiore empatia musica-ascoltatore (italiano, s’intende). Gioverebbe anche un’interpretazione canora più sentita, più personale, meno ripiegata su cliché, da parte del cantante (mi veniva da pensare prepotentemente alla voce in stile Negramaro); visto che le potenzialità sembrano esserci e visto che ci si rivolge al pubblico con un disco che ha un preciso messaggio da trasmettere.
In compenso mi sembra di notare la positiva tendenza a voler dare una personalità ai pezzi che sia unica, per renderli il più possibile diversi, perché la storia si snodi nei suoi vari momenti. E d’altronde, non è questo quello che dovrebbe fare un concept degno di questo nome?
Un inizio che punta in alto direi. I Lustagroove vogliono fare del loro meglio, elaborano messaggi, hanno le idee e mancano di restrittivi paraocchi (interessante e tutto da sviluppare l’aspetto ‘teatrale’ del disco, con la voce narrante fuori campo ad esempio). Tuttavia ritengo che la loro personalità artistica non si a ancora pienamente realizzata. Ho come l’impressione che ci sia ancora qualcosa da dire, o di non detto magari, un calderone che ribolle di idee da riordinare. Per cui l’augurio è senz’altro quello che la band giunga a maturazione. Una fiduciosa sufficienza da parte mia, una promozione che aspetta pazientemente conferme o smentite.

Track by Track
  1. Impressioni di un bambino davanti alla realtà 70
  2. Flashback 65
  3. Polvere 65
  4. Beauty in public garden 70
  5. Primi pensieri di carta 65
  6. From Mercury to you 65
  7. La notte e l'assassino 70
  8. La volta volta dopo 70
  9. Istante nella notte di un amante 70
  10. Nero a lame 70
  11. The fly 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
67

 

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