Deformachine «Promo 2009» [2009]

Deformachine «Promo 2009» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
HeavyGabry »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Deformachine

Titolo:
Promo 2009

Nazione:
Italia

Formazione:
Davide - Vocals
Pidio - Guitars
Roberto Giuliano - Guitar
Carme - Bass
Federico Pennazzato - Drums

Genere:

Durata:
16' 24"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Pochi brani, ma d'impatto sicuro. Un preludio che ci introduce al futuro prossimo dei Deformachine, cioè il loro secondo full length su una carriera iniziata dieci anni fa con una formazione che ha subito vari cambi ma con una solidissima certezza dietro le pelli, cioè Federico Pennazzato dei power metallers nostrani Secret Sphere. Il qui presente promo (liberamente scaricabile dal sito ufficiale della band) consta di quattro pezzi con una doppia anima: da un lato l'immancabile violenza senza compromessi tipica del Death Metal, dall'altro uno spiccata vena melodica Thrash-Core, debitrice soprattutto dei Machine Head. Sarà un bene o un male questo? Meglio non affrettarsi troppo a giudicare in entrambi i sensi, perchè la creatura sonora dei Deformachine sorprende e confonde. La prima parte del promo punta tutto sull'aggressività (in "Putrid" e "Scent") mentre a partire da "To Present God" e nella finale "10 Years" sorge silenziosamente e gradualmente un'altra sfaccettatura della band, cioè una melodia che diventa pervasiva nella coppia di chitarre e contemporaneamente anche nella voce.
I brani vanno necessariamente ascoltati tutti assieme per comprenderne il senso, partendo dalle ottime soluzioni soliste di "Putrid" (ma non solo) per arrivare ad un finale "traditore" con "10 Years". Perchè traditore? Nei primissimi secondi l'epicissima batteria e il riff lineare ma granitico mi avevano fatto pensare ai Bolt Thrower, per poi rivelarsi – al di là delle aspettative personali – il cosiddetto passo più lungo della gamba, anche se non di troppo. L'appunto che mi sento di muovere a questi ragazzi è quello di aver ceduto eccessivamente alle lusinghe del Metal moderno nella scrittura di "10 Years", scivolando a poco a poco in una morbidezza sonora che, a parere del sottoscritto, gli va stretta. La melodia è diventata un'arma pericolosa quindi il dosaggio dev'essere preciso al millimetro per evitare di percorrere sentieri già fin troppo battuti.
Quindi per il futuro poche carezze agli ascoltatori, solo dei sani pugni in faccia.