3 Mexicans From Gorma «G.O.R.M.A.» [2010]
3 Mexicans From Gorma
Titolo:
G.O.R.M.A.
Nazione:
Italia
Formazione:
Luigi Calzavara :: Vocals , Guitars
Marco Dal Molin :: Bass
Igor Lanaro :: Drums, Vocals
Genere:
Durata:
45' 0"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I 3 Mexicans From Gorma sono una band Stoner Rock / Space Rock nata nel vicino 2007 e vanta elementi nella line up provenienti ognuno da esperienze musicali differenti, le quali vanno fondendosi in modo uniforme ed omogeneo per dare vita a questo interessante progetto, ma vediamo meglio i dettagli.
“GORMA” è un concept, oltremodo fumettistico, che racconta l'avventura di un vecchio e becero cowboy (denominato “Desolated Man”) il quale si imbatte per caso in una città apparentemente fantasma, Gorma per l'appunto, assieme al suo vecchio ronzino Jeckill.
Di qui partono tutta una serie di sconvolgimenti interiori che culminano la loro corsa quando il protagonista scopre che Gorma è la porta dell'Inferno, o meglio uno dei tanti per dirla alla Dylan Dog.
I nostri quindi portano sul palco una storia tutta messicana, molto fantasy (per quanto estremamente semplicistica come idea, ma a noi non piacciono le cose troppo complesse), una vera colonna sonora quindi, molto adatta a vicende “Tarantino / Rodriguez style” a mio parere.
Musicalmente siamo molto vini ai migliori Queens Of The Stone Age anche se i 3 MFG preferiscono di gran lunga far percepire quelle piccole dissonanze sulla chitarra, dovute ad accordature più gravi, distorte in modo pesante e con corde discretamente lente.
Il sound che ne esce chiaramente è massiccio, malato, ipnotico su molti punti e sfiora la depressiva andatura del Doom Metal / Post- Hardcore.
Ritmicamente siamo molto sul Doom vecchio stile, con inserti che vanno dal Blues più 80's a quello più moderno, 90's così come riff e scelte di tonalità più gravi rispetto alla norma, ma lo Stoner è questo ed altro, è Rock 'n' Roll malato e strafatto, e a noi piace.
Molto interessanti soprattutto le atmosfere quando i brani si fanno più che altro strumentali ma non posso dire la stessa cosa degli “interludes” che compaiono qua e là..qualche accorgimento sonoro in più per quanto riguarda le ambientazioni non sarebbe guastato, così come la pronuncia che si sente lontano un miglio provenire dall'Italia..ma forse sono io ad essere troppo esigente in fatto di concept? Chi può dirlo.
Nonostante queste piccole note negative (anche i più grandi ne hanno, ricordiamocelo) il disco è valido e per quanto mi riguarda i 3 Mexicans From Gorma sono promossi.
Track by Track
- Preface/Back To The Desert 50
- Intro 60
- Intermission 65
- Desolated Man 70
- First Day, Jen... When i See You 65
- A Dreamer On The Moon 50
- Encounter With The Demon And The Mariachi 50
- Mariachi Song (Scotch Sketch) 65
- Wah Wah 65
- Precarious Hollywood 70
- Inside Gorma 50
- Outro 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
62Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 732 volte.
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