Oracle «Going Up The River» [2009]

Oracle «Going Up The River» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1034

 

Band:
Oracle
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Titolo:
Going Up The River

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simone - Bass, guitar, loops voice
Tommy - Synth, loops, voice
Lorenzo - Drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 19"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Presentare il disco di debutto degli Oracle non è un compito da poco. Come recensore mi sento a disagio nel dover racchiudere nelle parole ciò che può essere compreso a fondo solo con più ascolti reiterati e costanti, suoni che sfuggono in tutti i modi a tentativi più o meno netti di catalogazione. Ma bisogna provarci.
Innanzitutto il fattore tempo, da non sottovalutare nell'ascolto: in "Going Up The River" siamo di fronte a soli quattro brani dilatatissimi, una sfida non da poco soprattutto per i meno avvezzi ad approcci così intricati, nei quali l'aggettivo "diretto" non esiste. Ogni idea si districa tra le altre senza apparente separazione, come un'unica massa monolitica in lento movimento.
Già a partire dalla prima traccia queste immagini si presentano con forza: l'inizio è affidato ad una chitarra di derivazione Drone in primo piano che improvvisamente si arresta e si ripresenta in una forma temporaneamente tranquilla. Il brano progressivamente diventa incalzante - soprattutto grazie alla batteria che "invita" la chitarra a seguirla - su binari Sludge/Post-Hardcore, di sicuro il più movimentato di tutto il disco.
La seconda "Rebirth" (strumentale) si apre con due tracce di chitarra parallele simili ad un battito cardiaco, che rappresentano la base per buona parte della canzone, dove si sentono molto le influenze Ambient e Post Rock. Il ritmo ipnotico però coinvolge solo a tratti e rischia di annoiare alla lunga.
Sempre strumentale la seguente "Chant Of A World On The Verge Of Ruin", o perlomeno non accompagnata dal cantato vero e proprio di Simone, bensì da un eco ossessiva dall'aria ancestrale che sembrerebbe perfetta per un rituale. Guardando la copertina inoltre ho l'impressione che sia collegata proprio a questo brano in particolare, un canto per un mondo inospitale e senza vita.
Chiusura con "The Wrong Place", più propriamente Drone e di durata inferiore rispetto alle altre, ma comunque intensissima e ben strutturata.
Come ho detto all'inizio, questo disco può essere raccontato solo in parte e nulla può sostituire l'ascolto in prima persona per svelare tutte le sfumature che sono racchiuse al suo interno.
Ma se c'è una cosa che posso affermare senza paura di sbagliare, è che agli Oracle non manca quella scintilla di genialità che gli permetterà di farsi grandi. E non credo che ci vorrà molto.

Track by Track
  1. We Are All Accomplices / Glares Of Light 80
  2. Rebirth 70
  3. Chant Of A World On The Verge Of Ruin 80
  4. The Wrong Place 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
76

 

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