Insania.undici «L'Ostato Larvale» [2010]
Insania.undici
Titolo:
L'Ostato Larvale
Nazione:
Italia
Formazione:
Samaang: Vocals;
7 String Guitar;
5 String Bass;
Synth;
Midi Drums
Genere:
Durata:
39' 35"
Formato:
Promo CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Samaang ci presenta il suo progetto “insania.undici” titolato: “L’Ostato Larvale”. Samaang, esecutore di voce, chitarra, basso, synth e midi drums, ci accompagna nei suoi diari, che ci racconta attraverso questo concept album. Innanzitutto bisogna subito parlare dell’artwork e di come si presenta questo promo cd: non è come i soliti cd che ci capitano sotto mano, ma è tipo un libretto, in cui è “custodito” il cd, costituito da disegni, spiegazioni filosofiche e fisiche per farci capire il “multi-verso”, le “famiglie timbriche e tonali”, la spiegazione dell’”altro-verso” e la “genesi dei figli di Adam”. Concetti non molto semplici da digerire per il profano. In più in questo booklet possiamo trovare anche i testi delle canzoni dello stesso Samaang. Il cd si apre con “Gehenna (Il Sogno del Duale)”: drum machine a manetta, senza pietà, Samaang ci allieta con una voce gracchiante, davvero inquietante, accompagnata da riff di chitarra serrati e da tastiere. La canzone non è mal strutturata, forse risulta un po’ ripetitiva e troppo lunga, difficile da mandare giù. La traccia si conclude con una voce lamentosa di Samaang che crea un atmosfera ancora più inquietante. La seconda traccia “Ba_ahl_ahz_baab (Il Signore delle Mosche)” comincia lenta per poi aumentare vertiginosamente. Come nella prima canzone, più che cantare, Samaang, è come se fosse più che altro un narratore. Riff incessanti si susseguono in uno stile mescolato tra il black e il death. In “Nero Ghiaccio” sembra di sentire un attacco alla Slipknot, qui la drum machine aumenta. Cambi di ritmo e velocità sono le parole chiavi di questa traccia. Purtroppo la voce di Samaang rimane troppo statica in questo cd, in modo da perdere originalità e da perdere colpi andando verso la fine. Stesso discorso per le ultime due tracce: “Armageddon (La Via del Palmo)” e “Il Santo Assassino (La Via del Giusto)”. Per concludere, Samaang ha davvero una voce da far venire i brividi peccato che in questo progetto più che cantare, parli, l’effetto voluto magari viene ottenuto, ma ci sarebbe anche piaciuto sentire cantare lo stesso Samaang!! I punti di forza dell’album sono le atmosfere cupe che riesce a creare e l’ottimo art work davvero degno di nota.
Track by Track
- Gehenna (Il Sogno del Duale) 65
- Ba_ahl_ahz_baab (Il Signore delle Mosche) 60
- Nero Ghiaccio (Il Seme dell'Odio) 55
- Armageddon (La Via del Palmo) 50
- Il Santo Assassino (La Via del Giusto) - Bonus Track 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 100
- Originalità: 60
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
65Recensione di Rexryu pubblicata il --. Articolo letto 622 volte.
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