Vanth «Parallel Overdrive» [2010]
Vanth
Titolo:
Parallel Overdrive
Nazione:
Italia
Formazione:
Nyar - batteria
Ace - chitarra, voce
Lou - basso
Genere:
Durata:
32' 45"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Lo ripeterò fino alla noia: non si smette mai di pescare nell'underground italiano band con tutte, ma proprio tutte le carte in regola per imporsi in una scena ben più ampia di quella che offre il nostro paese. Questa volta sono i Vanth, trio fiorentino che, attraverso una miscela di stili completamente diversi e assolutamente contrastanti, propone un lavoro che mi ha veramente sbalordito: rock, alternative e elettronica dalle sfaccettature più soft fino a sonorità hardcore vengono unite in maniera perfetta in “Parallel Overdrive”, primo album della band.
Tutta la promozione che i ragazzi fanno al proprio cd è totalmente incentrata nell'aspetto più sperimentale della loro musica; è proprio il caso di dirlo, per originalità, la band ha veramente tutte le carte in regola! Originalità che viene accompagnata da suoni che se presi singolarmente non sono proprio splendidi, ma attraverso le magie del mixing risultano assolutamente perfette per il genere proposto, genere che sinceramente mi rimane difficile da sintetizzare in una parola, cosa che per altro ritengo veramente riduttiva.
I sei brani che compongono il disco sono tutti molto interessanti: gli spunti di elettronica sono la caratteristica ce mi ha colpito di più visto che danno il valore aggiunto a ritmiche ben tirate e ad una batteria che attraverso ottimi stacci (solo raramente si sente qualche imperfezione), movimenta l'ascolto senza mai perdere presenza. Come appena detto, ogni tanto si colgono alcuni piccoli difetti di produzione soprattutto nel drumming, ma niente di particolarmente rilevante o compromettente; quello che purtroppo mi è sembrato abbastanza carente, e lo dico profondamente dispiaciuto di mettere in luce un solo aspetto negativo legato al lavoro di un componente, è l'interpretazione canora: questa non mi ha assolutamente convinto, sarà per la pronuncia non proprio “british” dei testi o il fatto che tutte le sezioni vocali sono troppo piatte e lineari, fatto sta che non c'è molto coinvolgimento proprio dove invece sarebbe dovuta emergere la figura del vocalist capace di incalzare su tutti i brani.
Per il resto, assolutamente nulla da aggiungere: la band funziona e i pezzi sono veramente molto belli e abbastanza ben suonati, facendo più attenzione a quanto sottolineato, sono sicuro che potrà offrire molto a chi ricerca un sound così originale e contaminato.
Track by Track
- Move 70
- Cloed To The World 75
- Duality 70
- Come Sweepers Come 60
- Th3 Music That I N3v3r Had 75
- Summer Of 69 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 85
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
72Recensione di Dust pubblicata il --. Articolo letto 1405 volte.
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