Spellbound Dazzle «Unreal Fairy Tales» [2011]

Spellbound Dazzle «Unreal Fairy Tales» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Shylock »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1207

 

Band:
Spellbound Dazzle
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Titolo:
Unreal Fairy Tales

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Kreso Stekovic - voce, tastiere
Branko Stekovic - chitarra
Dante Bridda - basso
Stefano Artus - batteria

 

Genere:

 

Durata:
48' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Spellbound Dazzle hanno una storia particolare alle spalle, specialmente i fratelli che hanno fondato il progetto. Loro sono di origine slava (ex Jugoslavia), trasferitisi in Italia a causa della nota e triste guerra civile che ha dilaniato la loro nazione agli inizi degli anni novanta. I due fratelli, una volta in Italia, decidono di realizzare un progetto musicale e così ecco gli Spellbound Dazzle. Il cd "Unreal Fairy Tales" si apre con un intro molto spagnoleggiante, flamenco per la precisione, ma ricorda anche vagamente alcune colonne sonore western, specialmente verso la fine, ma passiamo alla prima e vera traccia: "Goodbye My Love". Subito graffia e ruggisce con un riff tra il thrash e il death metal, per poi cambiare completamente registro nella strofa, dove assume la conformazione di una classica ballata con tanto di pianoforte, per poi tornare aggressiva nel ritornello, la voce rimane sempre pulita, sorprendente l'inserimento folk a metà del brano, è un succedersi continuo di atmosfere tra loro molto differenti ma sempre ben amalgamate. "The Foolin' Of Each Other" parte subito come un pezzo rock dei più classici (alla AC/DC), la pluralità di influenze si fa sentire anche qui, dove al già detto rock si aggiungono elementi rockabilly e folk, senza tralasciare i pregevoli assoli di chitarra e tastiera. Il quarto brano, "SBD", è un brano che, almeno a impressione mia, sembra mescolare il metal dei S.O.A.D. con il pop dei Maroon5, il ritornello è molto convincente, coinvolgente. Come ormai sembra solito, anche qui vi sono inserti folk, quasi sempre strumentali, il cantante qui da prova di sé non tanto per la potenza, ma quanto per la veloce e corretta pronuncia di alcune frasi, un po' alla Serj Tankian. "So Close", il quinto brano, è forse quello più aggressivo e metal, riconducibile forse al nu metal classico, riff taglienti e potenti, buona la prestazione del cantante e ottima quella del batterista, ovviamente il brano non manca di inserti folk, in questo caso posizionato alla fine. Il sesto pezzo, "Monster", prosegue sulla linea del precedente brano ma con minori inserti folk, è prettamente metal, ma più melodico, con maggior groove e qui le prestazioni della voce sono eccellenti, mischiando bei puliti a brevi scream, molto bello l'assolo di chitarra, forse il più bello del cd. "In My Room" è la ballata del cd, una bella ballata, ben strutturata, l'arpeggio è molto delicato, crea un'atmosfera di dolce malinconia, il pianoforte accompagna quasi tutto il pezzo. Ovviamente è un crescendo di atmosfere che culmina verso il finale con l'introduzione di chitarre distorte, la prestazione vocale è ottima capace di una dolcezza che precedentemente non avevamo avuto modo di constatare. Dopo questa breve pausa il cd ritorna sui livelli precedenti con "Rullo", ma lo fa con delicatezza, infatti all'interno del brano sono alternati momenti veloci e graffianti a pause melodiche e lente, il tutto proveniente da una matrice metal mescolata con sapienza ad altri generi che sinora son stati menzionati, sorprendente lo stacco a metà del brano, che ricorda un po' i Dream Theater e, più in generale, ottima la prestazione dei musicisti sulla parte strumentale, di alto livello, il batterista in questo pezzo si risparmia con la doppia cassa, sfoderando una discreta velocità e un'ottima precisione. Il nono pezzo, "Spaceman", si svolge più o meno come i precedenti, senza innovazioni rilevanti (l'innovazione vera e propria è il cd intero), allacciando con maestria tra di loro generi differenti e inserti folk ormai caratteristici del gruppo. Si passa così a "When I Touch Myself", brano molto interessante, come tutti i precedenti tra l'altro, qui forse viene un po' meno la parte metal per far posto di più al rock e a inserti folk e prog. L'ultimo brano vero e proprio, prima dell'outro, è "Ruska", completamente avulso dai precedenti, più folk che mai, i ritmi son riconducibili alla polka, brano ballabile, perché no, ma la cosa sorprendente è che, nonostante siamo a fine cd, questo gruppo riesce a stupire ancora l'ascoltatore. L'outro, infine, ci accompagna verso la fine riprendendo le sonorità dell'intro.
In definitiva questo lavoro è quanto di più variegato abbia ascoltato, generi musicali che, a dirlo così a voce, cozzano tra loro, ma questo gruppo è riuscito a unirli, ad amalgamarli con coraggio e a tirar fuori un lavoro molto particolare e apprezzabile sia al primo ascolto che durante gli ascolti successivi. Un buon cd per chi ama i generi alternativi e il rock.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. Goodbye My Love 80
  3. The Foolin’ Of Each Other 85
  4. SBD 75
  5. So Close 80
  6. Monster 70
  7. In My Room 80
  8. Rullo 80
  9. Spaceman 70
  10. W.I.T.M.S. (When I Touch Myself) 75
  11. Ruska 85
  12. Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

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