Vulnera «Omnia Vulnera Sustinere» [2005]

Vulnera «Omnia Vulnera Sustinere» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
838

 

Band:
Vulnera
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Titolo:
Omnia Vulnera Sustinere

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Volturnia - all instruments

 

Genere:

 

Durata:
23' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Essere una one man band un tempo era una rara stravaganza dell’underground del black metal, che nascondeva abbastanza spesso, tuttavia, un giustificato valore artistico (Bathory, Judas Iscariot, Burzum). Oggi invece i tempi sono cambiati: ci sono moltissime one man bands in giro, e diciamoci la verità, ben poche hanno qualcosa di veramente interessante da dire! Certo, alcune sono interessanti, ma è facile trovarne di veramente inascoltabili, grezzissime e assolutamente non imprescindibili. Fortunatamente, però, questa one man band da Caserta, mantenuta esclusivamente da Volturnia (sì esatto, è una ragazza) riesce a darci un prodotto che, pur se non scevro di alcuni difetti, riesce comunque a piacere ed appassionare. Sì perché appare evidente, alla fine dell’ascolto del cd, che la musica dei Vulnera ha diverse influenze che confluiscono nei brani, che si dipartono da uno stile prettamente norvegese e selvaggio, a sonorità più decadenti (ascoltabili ad esempio nella bella “Regina Martyrium”). Altrove i Vulnera mostrano influenze thrash e death melodico che arricchiscono lo stile delle canzoni rendendole per niente monodirezionali o scontate. E aggiungeteci pure degli stacchi di organo, come quelli presenti in “Twilight” e nella conclusiva “There’s No Peace In Sunset’s Blood” che aggiungono quella sempre bene accetta dose di malattia e di atmosfera che male non fa mai. E il risultato ci sta.
Non fatevi fregare da una poco più che discreta “Liar” messa in apertura: il resto del cd mostra una maturità maggiore di quella contenuta nella canzone citata poc’anzi, ed ammalia, come già detto, per uno stile ben personale e non stereotipato, che a volte cita delle soluzioni stilistiche già sentite nei primissimi Moonsorrow, mentre altre volte (“Twilight”) è l’influenza veloce e macabra alla Besatt a farla da padrone, e altre volte ancora, come nell’assolo della canzone conclusiva, lo stile rievoca i grandiosi solchi sonori già battuti a suo tempo da “Skydancer” dei Dark Tranquillity, mentre alcuni stacchi di organo presenti nella seconda parte del disco rievocano nientemeno che qualche cosa dell’alone sacrale che ammantava i dischi dei primi Opera IX e di certi Mortuary Drape, seppure alla lontana.
Ci sono comunque un paio di difetti che rendono questo cd un po’ meno riuscito di quello che finora potrebbe sembrare: il sound anzitutto. Il demo non è inascoltabile (e anzi vista la media imperante delle attuali one man bands questo ha dei bei suoni), la drum machine è ben programmata e la chitarra non è zanzarosa, ma ciò non toglie che il suono e è rimane qualcosa che non è niente di che, incapace di esaltare le composizioni di Volturnia, con soprattutto la tastiera che non riesce a brillare come dovrebbe. Inoltre nonostante la band non sia stereotipata, è comunque ancora un po’ legnosa e da sgrezzare visto che in fase di arrangiamento non riesce ancora a dare il massimo, finendo per proporre a tratti alcune soluzioni stilistiche non molto originali presenti in “Liar” e a tratti affioranti pure in “Il Nulla”. Tutto ciò non rende il disco inascoltabile, ma gli conferisce un alone di amatorialità un po’ sgradevole che ne zavorra un po’ la riuscita finale.
In conclusione: questo demo dei Vulnera è il tipico disco che con una riregistrazione migliore potrebbe brillare di più, e rispecchia una band che con una maggiore maturazione (che si spera sia avvenuta, perché questo demo è stato fatto nel 2005, ma solo ora è stato mandato alle stampe e da recensire) e una ancora maggiore compattezza potrebbe davvero far faville. Terrò d’occhio questa band nel futuro per vedere cosa è in grado di combinare. Nel frattempo se amate i gruppi suddetti, provate a dare un ascolto a questa band, contando di andarci un po’ tolleranti perché bisogna che questa band si sviluppi ancora un po’.

Track by Track
  1. Liar 60
  2. Regina Martirium 70
  3. Il Nulla 65
  4. Twilight 75
  5. The Day Of Doom 75
  6. There's No Peace In Sunset's Blood 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 838 volte.

 

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