Midnight Madness «From Ashes To Madness» [2010]
Midnight Madness
Titolo:
From Ashes To Madness
Nazione:
Italia
Formazione:
Michele Colangelo - Vocals
Vincenzo "vince" La Tegola - Bass
Dario Marchetti - Drums
Eduardo Iannaccone "eddie" - Guitar
Pietro La Tegola - Guitar
Genere:
Durata:
48' 47"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I napoletani Midnight Madness arrivano al loro full length di debutto autoprodotto, dopo 4 demo, uno stop e 7 anni di gavetta. Il loro debut si chiama “From Ashes To Madness” e condensa in circa 49 minuti di heavy metal in 9 tracce + intro e outro, in una veste grafica non male.
Ascoltando il disco si evincono chiaramente tutti i pregi e i difetti della band e del disco, in assoluta trasparenza, e a dire la verità è proprio con una certa diffidenza che è iniziato l’ascolto di questo F.A.T.M., a causa di una opener “Midnight Madness” francamente moscia, molto british heavy metal, ma dotata di un riff principale banalotto, che oscura la comunque buona strutturazione del pezzo. Non solo: spicca anche una qualità sonora poco adatta, che esalta l’eccellente lavoro del basso, ma sbatte troppo la batteria in primo piano a scapito delle chitarre, dando al disco un suono un po’ piatto e senza slanci, lontano dalla carica che i dischi heavy metal anni '80 avevano.
Fortunatamente, l’ascolto del resto del disco va meglio, ed è possibile ascoltare una bella “Secret Of Life”, che in pratica è la riproposizione della canzone precedente fatta meglio, d’impatto e che cita in causa le soluzioni stilistiche dei Judas Priest e dei Grim Reaper, con le dovute proporzioni. E non solo: “Something Left Me” vira abilmente il proprio stile citando in causa certe cose soliste di Bruce Dickinson, con una bella variazione di ritmo a metà canzone. Altrove, come in “Proud To Be Alive", lo stile si americanizza un po’ e si affaccia alle coordinate dei Malice e dei Metal Church. La versatilità del songwriting è confermata anche da una bella ballad in stile Strana Officina di “East Wind”. In tutto questo, ho apprezzato uno stile compositivo abbastanza aperto e mediamente efficace, capace di non risultare noiosa, benché ancora poco originale. Sì perché in effetti, nonostante la band sappia avvalersi di buoni brani e di belle costruzioni dei chitarristi, soprattutto in fase di assolo, non siamo di fronte ad una band molto originale. I MM infatti usano diverse soluzioni, che funzionano, ma che si riconducono sempre a cose fatte da quel gruppo X o da quel gruppo Y in passato. Prova ne è il fatto che la pur buona e americaneggiante “Proud To Be alive" lasci scorgere una somiglianza con “License To Kill” dei Malice, mentre “Back To Origin” presenta alcuni arrangiamenti presi in prestito da “Wasted Years” degli Iron Maiden. Non siamo di fronte a dei plagi, ma di nuovo, il gruppo sa a volte di già sentito e le composizioni brillano, ma di luce un po’ riflessa. Altra nota da sottolineare è una sezione ritmica buona e precisa, ma che forse osa poco, che va su mid tempo sicuri piuttosto che usare anche tempi speed e altre fantasie ritmiche. E quando ci va, come nella conclusiva “G.M.B.”, il risultato risulta essere più power che alla Motorhead, come sembrava negli intenti della band.
“From Ashes To Madness” è un bel disco, comunque. Certo, poco originale e anche un po’ acerbo, ma nondimeno già capace di mostrare che la band ha oggettivamente qualcosa da dire. I bei brani questa band li ha, il cantante e i chitarristi bravi pure, ora occorre coesione, originalità e anche una maggiore dose di aggressività nei loro brani, senza magari perdere la loro ottima vena ispiratrice nelle ballad. Il giudizio finale premia le buone idee e il tangibile sforzo profuso da questa band. È anche vero che se si paragona questa band ad altre band del storiche del panorama heavy italiano, come Fingernails, Vanexa, The Raff, Strana Officina etc, appare chiaro come questa band debba ancora migliorarsi, e il loro cd, per quanto buono e ascoltabile, è un po’ nella media rispetto al livello nazionale del metal classico. Ciononostante, se siete degli appassionati del metal classico underground, e vi interessa un nome nuovo da scoprire, l’ascolto di questo cd è tranquillamente consigliabile.
Track by Track
- Intro 60
- Midnight Madness 55
- Secret Of Life 75
- Something Left Me 75
- East Wind 80
- Proud To Be Alive 70
- The Phoenix 65
- Back To Origins 70
- Requiem Aeternam 65
- Bar Joe - Outro 65
- G.M.B. (Gimme More Beer) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 55
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
68Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1556 volte.
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