The Pek «Heroin» [2010]
The Pek
Titolo:
Heroin
Nazione:
Italia
Formazione:
Dado - drums
Gabry - bass, vocals
Cava - guitar, vocals
Genere:
Durata:
42' 38"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Pek sono un trio alternative rock nato nel 2007. Il gruppo trova ispirazione nelle sonorità degli anni ’90 e della scena grunge ma anche nel rock ruvido e psichedelico degli anni ’70. Nel novembre del 2010 esce il loro album d’esordio “Heroin” pubblicato con l’etichetta genovese Taxi Driver Records. Questo interessante lavoro è un concept album che trae spunto dalla degenerazione fisica ed esistenziale di Danny, il protagonista, che viene raccontata attraverso sette tracce suddivise in tre atti: il primo è caratterizzato da suoni più nitidi e brillanti per poi evolversi in sonorità ruvide e cupe del secondo. Le atmosfere cambiano nel terzo e ultimo atto in cui emerge in maniera non troppo vistosa l'anima psichedelica della band. Come già detto, il lavoro nel suo complesso è abbastanza interessante; "Heroin" è infatti un disco molto curato sotto tutti i punti di vista tecnici e compositivi: la qualità audio e la scelta dei suoni risultano sempre molto curati con chitarre sature e pastose perfette per il riffing proposto, basso in posizione prevalentemente di tappeto ritmico insieme alla batteria e una bella voce proposta con un sound abbastanza distorto che funziona veramente bene su quasi tutti i pezzi. Si può cogliere purtroppo qualche piccola imprecisione melodica nelle sezioni di chitarra acustica: anche ammesso che siano sperimentazioni armoniche, alcune note fanno proprio storcere il naso, ma non è comunque nulla di grave ai fini del giudizio. Anche per quello che riguarda la composizione, tutti i pezzi sono molto curati: le sezioni di intro ben si prestano a lanciare la varie tracce che riescono ad evolversi con riff compatti e pieni di groove, non mancano richiami a sonorità e giri tipici del blues che forniscono varietà alle sonorità proposte così come lunghe parti interamente strumentali di assoli o inserti acustici. Veramente un bel lavoro niente da ridire, anche se l'artwork proposto, in linea con la componente psichedelica della band che secondo me riesce a trovare poco spazio, non mi convince proprio: lodevole la ricerca di una grafica non banale, però già dalla scelta di tonalità di colore così brillanti per quello che è un sound abbastanza scuro, non si presta bene. Complessivamente quindi il lavoro è promosso pienamente e caldamente consigliato agli ascoltatori di hard rock sperimentale veramente carico di influenze diverse.
Track by Track
- Fold 70
- Down 75
- Want 75
- Desire 80
- Neo 75
- Lucky Boy 75
- Follow 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
75Recensione di Dust pubblicata il --. Articolo letto 729 volte.
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