Escapeinout «Born In A Sick World» [2011]
Escapeinout
Titolo:
Born In A Sick World
Nazione:
Italia
Formazione:
Strazzio - Vocals
R.g. Noise - Bass
Zed Favara - Guitars
Frank B. - Drums
Genere:
Durata:
29' 56"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Doverosamente premetto che questa recensione non vuole minare la diffusione di un album, per altro professionale sotto ogni punto di vista, come questo, edito da una rispettabile etichetta e ufficialmente diffuso da importanti distributori. Mi duole persino dover anticipare, con quella che sembrerebbe solo una litote, che dirò la mia più semplice opinione, che cerco di snocciolare con grande sincerità, qualunque album mi passi per le orecchie, ma soprattutto per il cervello. In questo non c'è nessuna intenzione offensiva. Purtroppo credo che ci troviamo di fronte ad un disco ben poco interessante. La descrizione che viene data è: “fuga senza meta in un mondo di caos e panico, di disastri naturali con riferimenti occulti e tetri”; ma a conti fatti stiamo parlando di un album di metal-core, di quello moderno e sincopato, (non di quello ancora più banale dedito al furto di tutti i riffi svedesi della metà degli anni 90, At The Gates in primis...), quello che alcuni chiamano alternative metal o groove metal. Perciò aspettatevi una manciata di brani dove troneggiano i giochi di doppia cassa, seguiti dalle chitarre, con una voce urlata sempre uguale, seguita da ritmiche cadenzate, con powerchord a tutto spiano che vorrebbero allacciare i rapporti con l'hardcore, ma che si fermano al massimo ai Korn.
Una cosa va detta, però: la performance della band è impeccabile e forse tra di voi ci sono persone che non si stancano mai di ascoltare questo tipo di sound (come nel death metal) e la resa sonora è davvero superlativa. Purtroppo però mancano le motivazioni per tornare ad ascoltare queste dieci tracce, nonostante la breve durata di soli ventinove minuti: non un riff memorabile, una bizzarria, qualche atmosfera ricercata che non si perda sempre in quel grido che non incute poi gran paura. Nell'ascoltarle non riuscivo mai a capire quando cominciavano da capo e mi trovavo sempre disperso. Anche nei momenti in cui cercano di allontanarsi dal copione, non riescono a cogliere l'attenzione o a rendersi anche solo ricordabili. Solo ed esclusivamente per chi non ne può fare a meno: fan del gruppo o ascoltatori che non possono fare a meno del genere.
Track by Track
- Resurrection Of The Black Angel 60
- Criminals 55
- Virtual Disorder 60
- Seeking New Horizons 60
- Infinite Love 65
- Without Lead 60
- Toxic Planet 65
- Bad Feeling 55
- Cannibal 65
- Liar You Must Pay 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 55
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
65Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 657 volte.
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