Lunainfea «Lunainfea Ep» [2010]

Lunainfea «Lunainfea Ep» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
reira »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Lunainfea

Titolo:
Lunainfea Ep

Nazione:
Italia

Formazione:
Katla Hausmann - voce
Alessandro Rubin - chitarra
Kaio Karras - batteria
Julian Nardi - basso

Genere:

Durata:
20' 40"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Lunainfea basano il loro progetto sull'immagine di una ragazza costretta a vivere sola sulla luna e a nutrirsi della propria anima per riscoprire se stessa. Katla Hausmann (voce), Alessandro Rubin (chitarra), Kaio Karras (batteria) e Julian Nardi (basso) danno il via ad una proposta musicale degna di nota: un misto psichedelico tra rock, stoner e blues con tanto di testi in italiano, inglese, islandese e spagnolo.
Eccoci quindi alle prese con l'Ep di esordio di una band che pare avere dei sogni nel cassetto e le idee giuste per concretizzarli. La prima traccia è "Storytellers": psichedelica con una melodia accattivante, ma che non racchiude in sé qualcosa di veramente originale. A stupire in maniera decisiva troviamo "In the Cage", una canzone con un sound retrò, quasi “giocoso” e provocatorio. La successiva "Letter To Hell" è un continuo scambio tra sussurri pacati e sprazzi di energia pura, attraverso la voce di Katla c'è un continuo alternarsi di emozioni contrastanti. A seguire, "It Has Arrived", brano decisamente atmosferico, ma purtroppo piuttosto breve; "Winter '85" è ben studiata, complessa e melodica, a dimostrazione che la band ci sa fare e non lascia nulla al caso. Le ultime note sono contenute in "Vanishing", che non è tanto una traccia vera e propria quanto una sorta di monologo con una melodia di fondo.
Devo ammettere che l'ascolto di questo Ep non lascia indifferenti, soprattutto se parliamo di un esordio. La musica dei Lunainfea è ben congegnata e spesso potrebbe far sfuggire un confronto con Bjork ("Letter To Hell" ne è la prova). Al di là dei paragoni, credo che a rendere incisivo il tutto siano due elementi: la bellissima voce di Katla e la chitarra di Alessandro. Senza nulla togliere agli altri componenti, personalmente penso che la band debba puntare molto su questi aspetti, perché sono quelli che li possono contraddistinguere da altri gruppi. In sintesi, questi ragazzi hanno talento da vendere e sono certa che presto troveranno il modo per farsi conoscere e apprezzare da un vasto pubblico, come prova che anche in Italia nascono ottimi progetti musicali.