Through Your Silence «The Zenith Distance» [2011]
Through Your Silence
Titolo:
The Zenith Distance
Nazione:
Italia
Formazione:
Dani - vocals
Marc - guitar
Fabio - guitar
Henry - bass
Jay - drums
Genere:
Durata:
37' 59"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
I Through Your Silence ci presentano il loro ultimo lavoro "The Zenith Distance". Il disco contiene dieci tracce che possiedono la giusta cattiveria tra elementi black, death e tocchi di progressive. La prima canzone, “Obscurity Unveiled”, dopo aver ascoltato alcuni secondi, sembra una intro. Sbagliato! Il massacro parte subito senza pietà, batteria e riff ad alta velocità, growl pesante, carico ci ferocia. Verso il secondo minuto il tempo decelera, solo per pochi istanti per poi ripartire con un ritmo incalzante, tecnico e dinamico. “Nameless Clouds” è la seconda traccia, che parte con un veloce arpeggio di chitarra: la doppia cassa entra piano piano alzandosi di volume insieme alla voce e agli altri strumenti. La velocità è il punto forte di questi ragazzi, ritmo senza freni, sembra di sentir passare un treno ad alta velocità. Il cantante alterna la voce pulita alla voce growl. Suggestivo e malinconico l’assolo di pianoforte che troviamo prima che cominci il secondo minuto e mezzo. Dalla rabbia si va verso la tristezza, dal pandemonio alla quiete, per poi ripartire alla velocità di devastazione totale. “Ablaze The Psalms” parte subito con un pesante scream del cantante, cupo, profondo e disperato. La traccia ha dei riff molto suggestivi e carichi di tristezza e ritornello, abbastanza melodico, breve, ma di un certo impatto stilistico. Cambi di ritmo si susseguono veloci. “Mind Collapses” si presenta bene, non parte a velocità estrema. Un pianoforte segue le note della canzone e la combinazione scream/growl e pianoforte ha la sua valenza. Arrivati a “A Distant Reflection” un’orchestra sinfonica rapisce le nostre orecchie. Dolcemente arriva un assolo di violino che ci culla sulle sue tristi note: diciamo che questa è una traccia di riposo per l’ascoltatore! “Worthless” viene introdotta da un basso e poi da tutti gli strumenti. Il ritmo ora è più lento, la voce calda e effettata del cantante si alterna al growl/scream come in un dialogo. Cambi di tempo e ovviamente piano piano si aumenta, ma non a velocità estrema. “Through The Mouth Of This Crater” ha un bel ritmo iniziale, trascinante. Riff tosti e spezzati, dinamici portano verso un ritornello discretamente melodico, molto suggestivo. “Sinful Centuries” parte con la dose di velocità giusta, ritmi complessi e cambi improvvisi ci fanno entrare nel vivo della canzone. Riff crudi, duri, veloci. Verso il terzo minuto la calma che con un breve assolo di chitarra chiude la traccia. “Dead Existence”: ritmo che automaticamente ci fa muovere la testa avanti e indietro, un ritmo che trascina. La canzone sembra leggera, ma anche qua ci sbagliamo! Batteria “a palla” senza pietà e scream affilato. “Their Portraits Forever” è l’ultima traccia che ci fa ritornare all’orchestra sinfonica, alla pace, alla quiete, ma allo stesso tempo all’inquietudine.
Conclusione: davvero un ottimo lavoro, sia dal punto di vista stilistico che dal punto di vista tecnico. Complimenti!
Track by Track
- Obscurity Unveiled 90
- Nameless Clouds 85
- Ablaze The Psalms 80
- Mind Collapses 85
- A Distant Reflection 80
- Worthless 85
- Through The Mouth Of This Crater 90
- Sinful Centuries 85
- Dead Existence 85
- Their Portraits Forever 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 85
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
85Recensione di Rexryu pubblicata il --. Articolo letto 1852 volte.
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