Warnungstraum «Inter Peritura» [2011]

Warnungstraum «Inter Peritura» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
732

 

Band:
Warnungstraum
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Titolo:
Inter Peritura

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Bartlett Green - all instruments
Cabal Dark Moon - vocals

 

Genere:

 

Durata:
40' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Una prova particolarmente riuscita sotto tutti gli aspetti nel debutto dei nostrani Warnungstraum: dalla registrazione, i cui suoni sono stati selezionati davvero con gusto per il genere proposto, nonostante l'uso di una batteria programmata, fino alle ispirate composizioni. Il sound proposto non è certamente una novità, ma ha appunto il pregio di farsi ascoltare con una performance coinvolgente per tutti i cultori del genere.
Si tratta di quel tipo di black metal prevalentemente cadenzato, dal suono acido di chitarre, con una interpretazione vocale ruvida (molto convincente), mescolato con aperture che toccano l'ambient (soprattutto in alcune brevi tracce strumentali a mo' di intro o outro), il doom, in certi tetri rallentamenti (ad esempio nell'intro della drammatica “La Maschera Del Nulla”) e soprattutto diverse atmosfere depressive fortunatamente non legate alla solita idea di suicidio, ma più che altro a sensazioni apocalittiche (o post).
La grande apertura ai diversi generi ci consegna un disco mai noioso e sempre godibile, il che non è facile, dato che comunque questo tipo di mescolanze non sono delle novità; certo è che il disco offre una selezione che per lo più risulta intrigante: ci sono brani come “Ultimo Corno Di Guerra” con una partenza molto veloce, in blast-beat, e si sofferma su delle ispirate chitarre dai toni epici, con un finale ai limiti del grind. “Il Mondo è Cenere” è l'episodio più caratteristico: l'introduzione con suoni darkwave e sintetizzatori è suggestiva e si libera poi in un veloce black metal che potrebbe essere dei Darkthrone o di Burzum dei tempi d'oro. “Grave Regina Immonda” è invece il loro apice di negatività per profusione di atmosfere tetre e dissonanze, compreso uno stacco folk che sembra quasi luce nell'ombra, ma che in realtà rende ancora più doloroso il rientro del feedback e di quella voce cadaverica.
Un album di un certo valore, che cerca di uscire dagli schemi e incastra una serie di numeri davvero ben fatti; dedicato agli appassionati delle sonorità più buie e senza speranza.

Track by Track
  1. Ingresso 60
  2. Il Sacrificio Del Tempo 70
  3. Il Mondo è Cenere 75
  4. Hoc Unum Scio 70
  5. Grave Regina Immonda 75
  6. La Maschera Del Nulla 75
  7. Ultimo Corno Di Guerra 75
  8. Congedo 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

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