Noise Of Creation «Reason» [2011]
Noise Of Creation
Titolo:
Reason
Nazione:
Italia
Formazione:
Elia Borelli - vocals
Valerio Antinucci -lead guitars
Dave Colombo - drums
Simone Pittella - guitars
Fabrizio Manici - bass
Genere:
Durata:
45' 57"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Ad un primo distratto ascolto i Noise Of Creation posson sembrare una band di sprovveduti, complice una produzione sonora non brutta, ma che richiede volumi folli per esser compresa in maniera corretta; un suono brumoso, ricco di toni bassi. Ma approfondendo l'ascolto ci troviamo ad ascoltare un album suonato con immenso amore per il metal, per sonorità intricate, per momenti romantici e sognanti, con guizzi moderni, ma senza scadere in compromessi per risultare radiofonici. Partendo dalla preziosa grafica con cui si presenta il disco, che richiama periodi artistici liberty e tratti fumettistici fatti di figure neoclassiche, pagane e motivi floreali, posso introdurvi il tipo di atmosfera a cui tendono; il suono di partenza è death metal svedese, oppure metalcore, ma scevro di tentazioni trendiste, anche nel momento stesso in cui vi si avvicendano con coraggio, puntellato di molteplici sfumature: da tratti rock moderni, a sporadiche deviazioni tra stoner e doom, fino ad aperture acustiche di grande effetto. Il tutto mescolato senza annoiare, suonato da un gruppo tecnicamente preparato. Anzitutto è necessario citare il bellissimo lavoro delle due chitarre, arzigogolato e ricco di energia elettrica, sa costruire delle melodie oniriche e sospese, davvero originali e coinvolgenti, sia nei momenti acustici che in quelli più distorti; ad esempio di queste caratteristiche ecco la splendida “Whited Sepulcher”, un'apertura affascinante e uno sviluppo emozionante che porta con se un senso di arcano e ultraterreno, epico. Frazioni più moderne si possono trovare in “Dare To Suppose”, giochi di doppia cassa sincopata, ispirati solismi di chitarra, bizzarrie compositive e un break acustico degno di una band progressive. Ottima anche la sezione ritmica, non solo contorno dei brani ma partecipe e ricca di variazioni, sia per il basso, che per la batteria stessa; così come azzeccato è il tipo di vocalismo, facilmente accostabile ai primi act di death metal svedesi, ancora legati a propensioni più thrash e meno cupe (lontana dalle noiose grida metalcore, oggi fin troppo banali), con cori quasi hardcore. Un debutto coi ficchi, non c'è che dire e, da parte mia, consigliatissimo.
Track by Track
- Intro 60
- Reason 75
- Immortality's Concept 75
- Whited Sepulcher 85
- Ouroborus And Nemesis 70
- The End Of Circle 80
- Dare To Suppose 85
- Ascend The Way Of Regrets 70
- Osiris 70
- Hope...Humanity Salvation 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
74Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 853 volte.
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