Walapkor «Some Kind Of Shock» [2011]
Walapkor
Titolo:
Some Kind Of Shock
Nazione:
Italia
Formazione:
Francesco Abeltino - voce
Fabio Ciboddo - chitarra
Andrea Figoni - basso
Chris Kieser - batteria
Genere:
Durata:
24' 12"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Walapkor, band dalle spiccate sonorità post rock, ci presentano il loro primo disco, "Some Kind Of Shock" realizzato con Nomadism Records, etichetta italiana molto attiva nel nostro underground: il lavoro è incentrato come già detto su un rock abbastanza moderno come Foo Fighters e ultimi Incubus in primis, tutto eseguito con composizioni molto semplici senza troppe sofisticazioni ed immediate. Questa attitudine “one shoot” sembra funzionare abbastanza bene: i pezzi sono diretti senza perdersi in banali into o altri elementi scontati proponendo da subito ritmiche di basso e batteria ben assestate, buon groove e il giusto feeling con le chitarre sul pezzo: tutte le sezioni ritmiche sono veramente curate sia dal punto di vista dell'esecuzione che del sound e qualità audio; questo è sicuramente il punto di forza di questo lavoro vista la necessità di coinvolgere l'ascoltatore con semplici riff ben assestati.
Come la tradizione rock vuole, il riffing ci conduce fino a sezioni lead di chitarre, purtroppo però non sono all'altezza della performance ritmica: all'esecuzione manca molta fluidità e personalità che riuscirebbe a fornire il valore aggiunto a questo disco; personalità che fatica ad uscire anche dalle linee vocali, altro elemento molto importante in questo genere per la caratura del lavoro. In questo caso, più che poca personalità si ha poco feeling con il pezzo, alcune voci risultano un po' fuori tempo e forzate, altre faticano veramente tanto a trovare un andamento fluido come ad esempio in “People That Falled In Love”, la mia preferita delle sette proposte, in cui è abbastanza evidente questo aspetto non proprio felice. Altra forzatura è la presenza di una breve interpretazione interamente acustica di “Day By Day”, con la quale la band cerca di proiettarsi in sonorità più ricercate, ma che forse necessitavano di una produzione di maggior livello.
Tutto sommato il lavoro è buono, abbastanza scorrevole e curato anche nella grafica; come già detto la band deve riuscire a trovare maggior feeling carattere, ma sono sicuro che sono aspetti che non tarderanno ad arrivare.
Track by Track
- All Night Long 55
- Break The Line 60
- Your Last Remorse 65
- Stuck To The Ground 65
- People That Falled In Love 70
- Falling Down 60
- Day By Day 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
62Recensione di Dust pubblicata il --. Articolo letto 821 volte.
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