Temple Of Pain «Lord Of The Undead Knight» [2011]
Temple Of Pain
Titolo:
Lord Of The Undead Knight
Nazione:
Italia
Formazione:
Fabio "thunder" - Guitar, Vocals
Dario Fava - Drums
Andrea Silvietti, Giorgio Bona, Roberta Sammarella - Bass
Davide Gherardi, Luca Poma - Guitar
Genere:
Durata:
33' 43"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Questo disco si potrebbe riassumere in una manciata di righe. I Temple Of Pain sono il side project di Fabio “Thunder” Bellan, chitarrista e voce dei Thunderstorm; in questo gruppo Fabio approfondisce il suo amore per il doom più puro: niente tastiere, niente sezioni ritmiche ardite, bensì chitarre cavernose urticanti distorsione, batteria monotona e cadenzata, quando non funerea. L'uso della voce, nella sua band principale generalmente particolare, viene qui forzatamente resa greve e monocorde, non sempre con successo. Questo in soldoni il succo dell'ascolto di questo album rilasciato addirittura sotto etichetta Black Widow, che di recente, con la ribalta delle sonorità vintage/doom, si è messa più in luce. Ma anche a voler cercare il pelo nell'uovo non resta molto altro da dire: la rigidità delle composizioni ai dettami più canonici del genere rende l'album facilmente fruibili a coloro che sono avvezzi a queste sonorità; i giri di chitarra si assomigliano un po' tutti, nonostante qualche gradevole (ma non di più...) trovata, la sezione ritmica è marziale, ma ripetitiva, scevra di guizzi e il punto debole è la voce: che cerca di raggiungere tonalità che non gli competono per niente, risultando statica e noiosa. Capisco che questa valanga di aggettivi “immoti” facciano parte del gioco nell'ascolto di lavori di questo tipo, però anche negli anni '80 e '90 si osava già di più. Il momento più coinvolgente mi è sembrato essere la traccia finale (non per scherzare...) e soprattutto l'ipnotica chiusura. Buona invece la registrazione, per quanto essenziale, con suoni di batteria credibilmente reali e chitarre che rigurgitano graffianti e cariche di feedback. Interessante il look epico sposato dalla band che vede come prima figura un cavaliere crociato, personaggio che in realtà poco collima con quelle sonorità, invece più vicine ad un'idea di tetro monastero e quindi forse più a qualche monaco senza volto (ma è solo una mia opinione).
Trentatré minuti canonici, per cinque tracce, introduzione a parte, nessuna sotto i sette minuti; se siete di quelli che vogliono sentire lo scorrere lento del fuoco di chitarre sabbathiane e la mancanza d'aria, potrebbe anche colpirvi. Se volete più atmosfera o più divagazioni, fatevi un giro altrove.
Track by Track
- Rise From The Grave 75
- Lord Of The Undead Knight 60
- When Death Loses Control 65
- Witchmaster 60
- Insomnia 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
66Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 709 volte.
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