Diabolus ex machina «Songs of Anger» [2011]

Diabolus Ex Machina «Songs Of Anger» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
696

 

Band:
Diabolus ex machina
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Titolo:
Songs of Anger

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Tron :: All instruments, programming

 

Genere:

 

Durata:
37' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il full length di debutto dei vicentini Diabolus ex machina è un disco Black Metal abbastanza canonico, che nondimeno strizza un occhio a delle sonorità moderne e futuristiche che vengono suggerite dalla definizione di “new order of black metal” letta e proposta dalla label, Sinque Prod. E questo nonostante una veste grafica in verità cliché (un quadro già usato in altri cd di altre bands) e con un poco spettacolare e dozzinale bilanciamento sul rosso.
Ora, la domanda è: qui cosa si intende di preciso per “new order of black metal”? Un black metal avantgarde sullo stile sperimentatore e strambo di Solefald, Enslaved e Vintersorg? L’allucinazione acida di gruppi come Aborym, Dodheimsgard e Mysticum? Progressismi vari tipici di bands come Solstafir e Wolves in the throne room? No: qui il risultato proposto dalla band di Tron è molto basato sul black metal, e se escludiamo delle timbriche degli strumenti (come la drum machine) molto artificiali più che sintetici, il risultato è sempre qualcosa di basato sul black metal con puntate sintetiche e astratte, ma comunque sempre abbastanza classico e tipico di bands come i Diabolicum meno schizzati e qualche cosa degli Ad Hominem.
E l’ascolto del disco è così, solo che qui di trovate sinteiche ne troverete abbastanza poche, e perlopiù i brani sono tutti impostati su tipici stilemi black metal con tocchi sperimentali non brutti ma estremamente ridotti all’osso, e che emergono più in quantità rimarcabile solo nella parte centrale del disco, in canzoni tipo “Cathodic Christianity” e “Sheep in big war”, dove un tocco più violento e dal feeling “astrale” riesce a far avvicinare i DEM alla cattiveria clinica e fredda di bands come i già citati Diabolicum, soprattutto quelli del grande “The dark blood rising”. Il resto delle canzoni, tuttavia, pur non facendo schifo, non eccelle: sono canzoni carine, ma niente di più, alle quali manca il tocco cibernetico che le rende malate, ma anche in un certo qual modo violente e assassine. Il risultato è di essere delle canzoni belle ma anche un po’ manieristiche, e con il risultato dell’album non bene a fuoco e anche di un songwriting ancora un po’ labile che si perde anche in un paio di riffs un po’ brutti, come nella conclusiva “Anger”. Poco rilevanti gli intermezzi.
In conclusione: un album di per sé carino, ma che per motivi di songwriting è uno di quegli album che è destinato a rimanere nella propria nicchia underground, fatto da una band non malvagia e anzi discreta, ma che per ora mostra un certo potenziale sfruttabile limitato e che osa anche abbastanza poco. Il cd è di per sé carino, ma il senso di dozzinalità e di ampi margini di sviluppo lo rende anche abbastanza fine a sé stesso. Almeno se paragonato ai mostri sacri del genere. Non aiuta, purtroppo una qualità sonora confusa, con basso e batteria in primo piano.
Se cercate un cd black underground, potete tranquillamente provare a sentirlo, ma se ciò che cercate è qualche sperimentazione tipo beats martellanti alternati a istinti old school alla Aborym, oppure schizofrenie alla Axis of Perdition, oppure stratificazioni di synths tipo ultimi Limbonic Art, vi consiglio di rivolgermi altro. Questo è un cd black metal poco contaminato e nulla più. E come tale va giudicato. Il giudizio finale è una sufficienza che premia un cd oggettivamente non male, ma anche un po’ standardizzato rispetto a ciò che si può fare ad oggi.

Track by Track
  1. In Anger 60
  2. Apocalypse 60
  3. Princessless 60
  4. Corporate 60
  5. Intermezzo I 60
  6. Cathodic Christianity 70
  7. Sheep in big war 70
  8. Intermezzo II 60
  9. Stainless 65
  10. Anger 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
62

 

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