Deep Black Sees «Inside Outside» [2011]

Deep Black Sees ĢInside Outsideģ | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
703

 

Band:
Deep Black Sees
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Titolo:
Inside Outside

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Walter Mogavero :: guitar, vocals
Antonio Pupillo :: guitar, vocals
Marcello Napoli :: bass
Mirko Mazzola :: keyboards, backing vocals
Giuseppe Mazzola :: drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Piccoli progsters crescono. I Deep Black Sees sono originari di Castelbuono e vedono la luce nel lontano 2003, quando l'età media del quintetto sfiorava i 13 anni. Ora, moniker nuovo e nuove e più complete attitudini hanno spinto i cinque ragazzi a creare questo debut-album dalle mille sorprese.
Ai Deep Black Sees piace esplorare nuovi orizzonti e sperimentare non senza una buona dose di personalità, atto di professionalità che sono certo farà guadagnare non pochi punti a questa band nel corso del tempo.
Già ci sono state soddisfazioni a quanto pare ma credo che dopo l'uscita di “Inside Outside” i nostri avranno un bel da fare, soprattutto per sfornare album futuri.
Parlare della loro ultima fatica equivale ad entrare in una stanza a spulciare un po' ovunque per trovare possibili richiami ad influenze di tutto rispetto, ed in effetti ci sono molti spunti interessanti “presi in prestito” da Dream Theater, Porcupine Tree, Tool, A Perfect Circle e persino frequenti andirivieni puramente opethiani (sfuriate in growl qua e là).
Certamente i Deep Black Sees hanno intrapreso una strada in salita ricca di ostacoli ma hanno saputo tirar fuori energia e creatività generando un album di tutto rispetto anche se ancora da limare e da riassestare, soprattutto per le enormi differenze che sono partorite da accostamenti di brani diversissimi tra loro. Non è un unicum, non sembra un concept e compaiono anche stili diversi tra una traccia e l'altra nonostante la personalità inserita, segno di una volontà comune di evolvere insieme, migliorare sempre di più e affinare maggiormente la composizione dei pezzi, per altro niente male.
Buttate un orecchio sopratutto sull'ultimo brano, “Soul Freedom”, migliore traccia del lotto a mio avviso e più completa, non tanto per la non indifferente durata di minutaggio ma per la complessità. In “Soul Freedom” compare davvero tutto il potenziale di questa buona band, certamente da seguire. Siamo ancora agli inizi ma promettono bene.

Track by Track
  1. Wind Of Pain 70
  2. I Liked That 80
  3. Ashes From My Eyes 60
  4. Come On 65
  5. Weeping Tears 85
  6. Before Dying 65
  7. Soul Freedom 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

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