Division VIII «Division Hate» [2011]

Division Viii «Division Hate» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
604

 

Band:
Division VIII
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Titolo:
Division Hate

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Herr 413 - Voce, Chitarra, Basso, Batteria

 

Genere:

 

Durata:
24' 0"

 

Formato:
Demo MC

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il demo dei Division VIII (otto come odio) è impacchettato con classe, artwork con aquila da stendardo semplice ed efficacissimo e frase nichilista sul retro. Inizio ad ascoltarlo incuriosito da cosa mi troverò davanti, poichè ho pure appena scoperto che il demo è progetto di una one man band, in cui il misterioso Herr 413 si è preso l’incarico di comporre, arrangiare e suonare ogni parte del disco.
Quello che penso essere il primo pezzo del demo è in realtà un intro di ben tre minuti, in cui ritmi bellici e voci perlopiù incomprensibili si alternano, introducendoci nello spirito dell’album: un black-death metal marziale, veloce e che non disdegna la melodia. Purtroppo, fin dalla prima traccia, i difetti sono evidenti: le percussioni sono affidate ad una drum machine plasticosa e monotona, e nonostante il signor 413 non se la cavi malaccio al microfono, e i riff sono più di una volta azzeccati, le idee sono poche. Tutto è arricchito da campionature, effetti, voci e sprazzi orchestrali, che nonostante diano carattere al disco, appaiono a tratti un po’ avulse dal contesto. La penultima traccia è quella che mi ha più colpito, grazie ad un inaspettato inserto in clean vocals dotato di un certo carisma, e ad una batteria finlamente non più (troppo) fastidiosa. L’ultima pure non è male, ma il riff portante, molto classico, ed il ritmo sincopato danno un tono poco serio al tutto, e la fanno un po’assomigliare ad una canzone dei Dethlok (non conoscete il cartone? Ebbene, dovreste).
Poi non capisco una cosa: un musicista, nel momento in cui decide di comporre da solo un album, vuol dire che ha qualcosa di originale da comunicare. Per dirvi, Mike Oldfield, Devin Townsend con i primi SYL, oppure i più misconosciuti Mirrorthrone. Si parla di buone idee, e molta sicurezza nei propri mezzi, tanto che si decide di registrare da soli il progetto. Ma queste sono tutte caratteristiche che mancano al disco sotto recensione. So che è un demo autoprodotto, non voglio essere troppo crudele, ma in sostanza se l’artista e liberissimo di esprimersi, io sono liberissimo di non ascoltarlo.
In sostanza Herr 413 non è certamente la nuova speranza del metal tricolore, a meno che la prossima volta abbia, se non una produzione all’altezza, qualche idea in più.

Track by Track
  1. Gott ist Tot 55
  2. Worlds behind the World 60
  3. Un-saviour 65
  4. Gotterdammerung 70
  5. Division hate 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 45
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
62

 

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