Neuromantik «And Choking And Breathing» [2011]
Neuromantik
Titolo:
And Choking And Breathing
Nazione:
Italia
Formazione:
Luca Starita :: Vocals
Enrico Giannini :: Guitars
Lorenzo Guddemi :: Basses
Martino Bartalesi :: Synthesizers
Genere:
Durata:
40' 2"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Dopo l’ascolto di “And Chocking and Breathing” sono semplicemente... contenta! Da tempo non mi capitava di ascoltare qualcosa che mi facesse sentire così ricettiva. I Neuromantik, per quanto mi riguarda, sono una gran scoperta. Ma andiamo con ordine.
I nostri fiorentini sono già all’opera da tempo, con ‘With a Knife’ come primo EP nel 2007 e una discreta esperienza live. Finché la Audioglobe li adocchia e pensa bene di metterli sotto contratto per questo loro primo disco ufficiale, targato 2011, “And Choking and Breathing”. Mi piacerebbe dilungarmi sulle singole tracce, ma mi permetto di stuzzicarvi l’appetito solo con alcune…
L’album si apre con ‘Dig’, un brano capace di catalizzare subito l’attenzione col suo promettente preludio, distorto e provocatorio. Di seguito si apre uno spettacolo di drum machine e chitarra, per andare poi a scatenersi in un tripudio delirante al synth, il quale rasenta una corposità quasi industrial.
Le successive ‘Violent Skills’ e ‘Hedonism’ sembrano aver assimilato la lezione del synth pop e della new wave anni Ottanta, ricorrendo a sonorità che evocano forse Cure, New Order, Joy Division o magari Depeche Mode, tanto per citare qualche nome anche tra gli inarrivabili.
Mi spiazza l’intensità di 'And Choking And Breathing', assolutamente meritevole di essere title track, per l’accostamento perfettamente riuscito di un pianoforte morbidissimo e struggente, che ondeggia su un tappeto sonoro distorto fino all'ossessione. Sono impressionata dal fatto che il brano sia di un minimalismo estremo, di una semplicità tale che sembra incredibile possa generare un'emozione così acuta.
Il seguito del disco si muove coerentemente nella direzione già tracciata: spirito 80s, drum machine, chitarra, intervento vocale sempre piuttosto patetico e intenso, distorsioni profuse pressocchè ovunque. Il disco si chiude con ‘The Distance’, una traccia che si accende nuovamente di un’elettronica dilatata e paranoica, con una resa generale piacevolmente drammatica.
I Neuromantik prendono in prestito le potenzialità più visionarie e ossessive dell’elettronica fondendole con spunti melodici più intimisti e conturbanti, tradendo sempre orecchiabilità e una passione esplicita per il glorioso passato degli anni Ottanta. Uno stile che pur nel suo dichiarato minimalismo non sembra lasciare molto al caso, ma anzi dimostra una certa ricercatezza (e abitudine) nella scelta dei suoni.
D’accordo, forse non sarà l’epopea dell’originalità, ma i Neuromantik danno davvero l’impressione di aver raggiunto una loro maturità stilistica, dimostrando una personalità decisa e senz’alcun dubbio di gran fascino.
Track by Track
- Dig 80
- Violent Skills 75
- Hedonism 75
- I Did Something Dangerous 70
- And Choking and Breathing 80
- Smokers 75
- Grey 75
- Tonight I Fall Asleep 70
- Hate.Midnight 70
- The Distance 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
75Recensione di MORO MOU pubblicata il --. Articolo letto 1574 volte.
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