T.I.R. «Heavy Metal» [2011]

T.i.r. «Heavy Metal» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2195

 

Band:
T.I.R.
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Titolo:
Heavy Metal

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giuseppe “ciape” Cialone – Lead Vocals
Danilo Antonini – Guitars
Sergio Bonelli - Guitars
Dino Gubinelli – Bass
Piero Arioni - Drums

 

Genere:

 

Durata:
42' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Quando si dice “debutto a lunga distanza”… Finalmente vede la luce il primo album dei TIR, formazione Romana attiva negli anni ottanta, poi scioltasi, riunitasi, riscioltasi, ed infine riunitasi nel 2006, quando i due chitarristi Sergio Bonelli e Danilo Antonini reclutano il cantante dei Rosae Crucis Giuseppe Cialone, e di li a pochi anni iniziano a riunire il loro materiale storico per regalarci questa opera prima, con il titolo – dichiarazione di intenti “Heavy Metal”. La musica contenuta nel disco è abbastanza classica da far scendere una lacrimuccia a chiunque sia cresciuto a pane, Judas Priest e Iron Maiden, e se inserite il CD nel lettore e chiudete gli occhi, essa vi trascinerà indietro nel tempo, in quell’epoca fatta di cuoio e borchie, quando il sangue dei paninari scorreva sui marciapiedi e i capelli lunghi erano ancora considerati un segno di ribellione. Nella proposta musicale dei TIR c’è tutto quello che serve in una buona canzone Heavy Metal, chitarre emozionanti e ritmica granitica, sostenuta da un mare di epicità: una vera e propria preghiera alla fede metallica, nella sua forma più genuina, cantata con trasporto nella lingua del bel paese. E mi dispiace dire, che qui iniziano i problemi.
Non nascondo di non essere un sostenitore del cantato in Italiano, se voi lo siete aggiungete pure cinque punti al voto che vedete in fondo alla pagina. Ma armonizzare testi Italiani alla musica metal e rock più in generale è difficilissimo: la nostra lingua ha i due non trascurabili difetti di essere prolissa e melodiosa, per questo nel rock di solito si canta in inglese, che invece è conciso e ritmato, così come la cadenza del genere richiede. Troppo spesso nell’ascolto del disco si assiste a sbrodolamenti di parole, rime ridicole (in are ere e ire non-si-può! È stucchevole!) e costruzioni grammaticali che lasciano perplessi (interessante l’uso transitivo del verbo piangere, a proposito). In effetti gli episodi più riusciti sono quelli più lirici (su tutti la emozionante Il Volo Delle Aquile), che valorizzano la nostra bella lingua, non a caso più famosa per Pavarotti che per Pino Scotto.
Ovviamente la mia critica va solo ai testi, non all’abilità di Giuseppe Cialone, che è un cantante Metal come non si trovano più, e si merita tutti i miei complimenti.
Quindi, chiunque sia disposto a sopportare, se non ad apprezzare, il cantato in Italiano, dovrebbe procurarsi questo inestimabile monumento al metallo italico, e goderne fino in fondo.

Track by Track
  1. Satan's Ride 70
  2. Dark Rebel 60
  3. Heavy Metal Tir 65
  4. Vai 60
  5. Il Volo Delle Aquile 75
  6. Fire Sword 70
  7. Nell'anima 65
  8. Shout 70
  9. Metal In My Life 70
  10. Hidra 65
  11. Roma 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
69

 

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