Visthia «In Aeternum Deleti» [2011]
Visthia
Titolo:
In Aeternum Deleti
Nazione:
Italia
Formazione:
Franz: Drums, Samples
Davide: Guitars, Bass
Cristian: Vocals
Luca: Vocals
Genere:
Durata:
43' 30"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Sinceramente, anche dopo tre ascolti del disco, non è molto facile esprimere un giudizio su questo secondo album dei siciliani Visthia. Il fatto è che normalmente premio gli album che pur non essendo perfetti, sono comunque originali. Questo “In Aeternum deleti”, cantato in parte in latino e in parte in italiano, invece, tenta e sfrutta parecchio la carta dell’originalità. Il songwriting di questo IAD infatti consiste in un fitto inviluppo di doom, parti black metal, alcuni samples (marginali e un po’ noiosi per la verità, che non fanno virare la proposta su lidi cyber) e parti declamate. Ma nonostante i brani siano lontani dallo stereotipo black, doom o depressive, quindi poco stereotipati, mancano comunque (bestemmia!) di un senso logico comprensibile.
Sì perché sinceramente questo IAD dei Visthia sembra, più che un disco fatto da musicisti sperimentatori, un disco fatto da gente che cambia i tempi delle canzoni e le atmosfere talmente troppe volte che il risultato è troppo dispersivo, labile e quasi senza troppo controllo. Un disco pretenzioso, insomma. Un disco fatto da gente che cercava di personalizzare il sound, ma che non ha fatto altro che aggiungere un po’ di rumori campionati, usare cambi di tempi di batteria (che spesse volte va veloce o piano, senza vie di mezzo) continui, con dei riffs di chitarra spesso poco collegati, dove si fatica a capire il senso logico del brano. Intendiamoci: IAD dei Visthia non è un disastro, ma è un lavoro che lascia interdetti perché mostra una band il cui songwriting è più che altro un campo aperto, troppo labile e troppo poco definito, con più idee che messe in pratica, e che anche dopo l’ascolto lascia davvero troppo confusi più che affascinati. Chiaro che le atmosfere dall’incedere maestoso di “Id vidi splendere nocte” sono ben riuscite, ma vengono guastate da una ripartenza veloce francamente inopportuna e anche un po’ banalotta, mentre la sporadica solennità della title track colpisce positivamente finché alcuni riff non smorzano l’atmosfera perché fuori luogo. Ironia della sorte, la canzone meglio riuscita è “Ut sibilus flagelli”, quella più lineare e più tipicamente black metal, che esemplifica il songwriting dei Visthia, e inoltre avvicina anche gli obiettivi che questo quartetto siculo si era posto.
Insomma: ascoltare questo cd fa un effetto strano, ma non perché affascini quanto piuttosto perché sinceramente i Visthia sembrano essersi posti un obiettivo che onestamente non sembrano ancora essere in grado di raggiungere. La ricerca di originalità tra questi generi è tangibile, ma ciò che non è tangibile è, come detto, un senso logico, un passaggio sopra le righe, almeno una melodia che rimanga. Niente: tutti i riff e le ritmiche sembrano essere stati presi e affastellati insieme e basta. Senza una matrice comune. Ascoltare questo cd per me è stato come mangiare due ottime pietanze ma contemporaneamente e dal sapore incompatibile tra loro. Boccio, infine, una qualità sonora buona ma anche per niente speciale, con le chitarre un po’ basse e incapace di esaltare l’ecletticità dei Visthia.
Il giudizio finale è una timida sufficienza che sottolinea e premia un ecletticità che però per me non è affatto ben scaricata a terra. Ciò non toglie che gli ascoltatori meno dotati di barriere mentali e che tengono alle atmosfere che i Visthia sciorinano a tratti qui potrebbero trovare pane per i loro denti. Ad essi consiglio un ascolto preventivo prima dell’acquisto. E più che altro raccomando questo disco solo a questo tipo di audience.
Track by Track
- Ut sibilus flagelli 65
- Manus et Voluntas 55
- Vos Gloriam Consequi 60
- Iugum Mei Sceleris 55
- Id Vidi Splendere Nocte 65
- In Aeternum Deleti 65
- Horrete Coela 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
61Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 752 volte.
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