Unscriptural «Oblivion» [2011]
Unscriptural
Titolo:
Oblivion
Nazione:
Italia
Formazione:
Francesco Messina :: vocals
Giuseppe Carleo :: guitar
Giuseppe Tatangelo :: bass
Gabriele Gigliucci :: keyboards
Gaetano Bianco :: drums
Genere:
Durata:
31' 40"
Formato:
EP
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Gli Unscriptural sono una band particolare innanzitutto. Il progetto originario era denominato “Harmful”, poi inseguito mutato in “Post Mortem” e successivamente nel moniker attuale; il tutto nasce a Vibo Valentia vedendo la luce nell’ormai lontano 1990 e in una decade, fino al 1999 incluso, i nostri hanno rilasciato ben quattro demo tra il ‘98 e il ’99 poi il silenzio totale, un silenzio durato dodici lunghi e barbosi anni rotto finalmente dalla pubblicazione di “Oblivion”. Ci si sarebbe aspettato quantomeno un fill-lenght ma la band ha invece optato per un EP di poco più di mezzora. Il motivo probabilmente è da ricercare nel fatto che gli Unscriptural, in questo lungo periodo, hanno smontato e rimontato la formazione rinnovando i musicisti una volta per tutte per trovare la tanto agognata stabilità. Sembra che la missione sia compiuta, basta ascoltare “Oblivion” per rendercene conto.
L’EP è una sorta di nuovo inizio per il gruppo, che affronta tematiche palesemente Black Metal ma senza dare troppo gas, anzi, restando costantemente in un mid-tempo che, tuttavia, non appare fastidioso anche se alle lunghe si inizia a far sentire quel desiderio di curiosità verso ritmi più accessi.
Definire con un margine di correttezza buono il genere che suonano gli Unscriptural non è un’impresa facile in quanto si evincono una miriade di ascolti personali del quintetto calabrese; ho parlato di Black Metal ma il gruppo appartiene ad una macro-visione della musica estrema che predilige le atmosfere, qui portate ad un livello piuttosto soddisfacente dal capace tastierista Gabriele Gigliucci mediante pianoforte, archi, pipe organ e pochi e scarni pad quindi immagino che i nostri abbiano voluto trasmettere tutte le tematiche orrori fiche le quali da ventuno anni li contraddistinguono come band.
Il modo di cantare di Francesco Messina è chiaramente derivante dall’attitudine Black ma, assieme ad un drumming Heavy e Death Metal meno spinto, si riesce a sposare bene con chitarre che richiamano il Gothic ma anche l’Hard ‘n’ Heavy più d’oltremanica e oltreoceano.
Oblivion è un buon esperimento abbastanza riuscito e potrebbe davvero segnare l’inizio (forse un po’ in sordina per il momento) di una nuova era per questo quintetto. Le idee ci sono e anche una buona maturità musicale, ora si tratta di concretizzare con un buon album vero e proprio.
Track by Track
- Pact With Satan 65
- Blood 70
- Werewolf 65
- The Ritual 65
- Unscriptural 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 862 volte.
Articoli Correlati
News
- 21 Giu. 2022 HEAVY METAL ITALIANO CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA: un progetto benefico con DEATH SS, SKANNERS, NECRODEATH, PINO SCOTTO, WHITE SKULL, TIME MACHINE e altri»
- 15 Giu. 2022 DELYRIA: Giuseppe 'Tato' Tatangelo ospite sul nuovo album»
- 28 Mag. 2022 HEAVY METAL ITALIANO CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA: il progetto ideato da Gigi Mellino»
- 23 Nov. 2020 ZORA: il secondo singolo ''Lobotomy''»
- 01 Ott. 2020 ZORA: disponibile il primo singolo da ''Soul Raptor''»
- 02 Feb. 2019 THRONE OF FLESH: online il primo brano del primo EP ''Dogma''»
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.