Elephante «Elephante» [2012]
Elephante
Titolo:
Elephante
Nazione:
Italia
Formazione:
Manuel Ponzani :: Guitars
Luciano Robibaro :: Bass
Max Bergo :: Drums
Genere:
Durata:
34' 22"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La mastodontica zampa di elefante posta al centro di quella che senza dubbio appare come una delle copertine di dischi più semplice ma esauriente circa il sound contenuto all’interno del platter, cattura sicuramente la nostra attenzione e ci introduce all’ascolto di una band estremamente interessante, gli Elephante.
La line-up di questo side-project nato a Latina nel 2009 conta tra le fila il chitarrista Manuel Ponzani (ex-Gardenia) ed altri due validi musicisti noti nella scena nazionale del nostro paese, il bassista Luciano Robibaro (exTsubo, BuffaloGrillz,e xNoizer, exFace of Fear,e xArteria, exTeorema,e xAltaTensione,e xWoodstock) e il batterista Max Bergo (SenzaBenza, ex Misantropus,e x Zargoma Tree, Bad Monkeys) quindi sappiamo già di trovarci di fronte a persone più che competenti e dai curricula musicali più che invidiabili.
Il Rock massiccio e potente contenuto negli otto brani del full-lenght omonimo è rappresentato dalla piena consapevolezza di volerci trasportare un po’ indietro nel tempo proponendo una sorta di proto-Doom Sabbathiano, lento e macchinoso ma che nasconde piacevoli sorprese che introducono sia lo Stoner Rock che una visionaria psichedelia (“Bull”).
La missione non era di facile resa ed i nostri riescono con naturalezza nell’impresa nonostante la voluta assenza di parti vocali lasciando che gli ottimi riff dal sound sporco ma ordinato compiano la delicata opera di costruzione dei brani, che ci fanno venire in mente anche i Kyuss, i Led Zeppelin più drogati che mai e naturalmente i Motorpsycho e in parte gli Orange Goblin.
C’è questo e molto altro in “Elephante”, come i momenti più incentivati dall’atmosfera meno accesa ma non per questo meno affascinanti. I nostri riescono a incantare l’ascoltatore evitando per bene la noia e giocando molto sul risultare più fruibili possibili, motivo per cui l’ascolto del disco non appare mai ostacolato da spiacevoli intoppi. Merce rara per un disco strumentale.
Giochi ritmici, riff con accenni di Noise e Desert Rock e solistica veramente d’impatto.
C’è molto da imparare, credetemi, ne sentiremo parlare di nuovo molto presto. Bravissimi!
Track by Track
- Louder 75
- La Rana Messicana 70
- Camel Spider 75
- Elephante 80
- Toporagno 70
- Yak 70
- Bull 85
- Seagulls 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
75Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1148 volte.
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