Sleeping Village «Fragments» [2010]
Sleeping Village
Titolo:
Fragments
Nazione:
Italia
Formazione:
M. :: Music, Lyrics
Tryfar :: Vocals
Genere:
Durata:
28' 14"
Formato:
EP
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Il duo da Volterra del quale mi parlarono bene in passato ritorna ora sulle scene con questo nuovo EP, uscito nel 2010 e stampato dalla Ashen Prods, una casa discografica che in passato trovò alcuni gruppi veramente degni di nota, e della quale ne persi le tracce.
Il disco in questione è composto tra 3 tracce più intermezzo ambient/noise che propone nel resto dei brani una musica chiaramente ispirata all’ultima corrente del depressive black metal, ovvero allo stile semiacustico e shoegaze introdotto dagli ormai affermati Alcest ed esploso un paio di anni fa. Bene: qui troverete in questo EP ciò che cercate: parti elettriche e strillate, che non si perdono troppo in lungaggini e che anzi ci regalano, come in “Bliss” un piacevole episodio diversificato e lodevole, meno atmosferico e più veloce. La canzone iniziale e quella di chiusura, invece, alternano momenti elettrici e soffusi ad altri acustici ed effettati molto più statici e crepuscolari. Fin qua, questo EP sarebbe molto bello, ma purtroppo gli SV decidono di rovinare molto di quello che questo EP poteva fare proponendoci un suono al limite dello scandaloso: la chitarra è zanzarosissima, i suoni sono bassi, fiochi e confusi e non fanno risaltare affatto né l’impatto né la dinamica dei brani, con soprattutto le parti elettriche a risentirne. Anche la batteria è registrata con suoni molto scadenti, talmente tanto che non si capisce neanche se è vera o una drum machine, visto che i suoni sono quello che sono. Per darvi l’idea del suono di questo cd, immaginate un “From the pagan vastlands” dei Behemoth ancora più confuso e poco intellegibile.
Può solo la qualità sonora rovinare l’esito di un disco? Mai completamente, ma in casi come questo, ci andiamo vicino. È ovvio che non si pretende una produzione plasticosa, ma in un genere come questo che gli SV ci propongono occorre un sound quantomeno definito, che sappia evidenziare le variazioni di mood dei brani e l’atmosfera sprigionata dai momenti acustici al meglio. Tutte cose che un suono del genere non è capace di fare, danneggiando le parti acustiche e distruggendo quelle distorte. Avere suoni più definiti e corposi di questi non è affatto impossibile, ed è a mio avviso alla base del genere che gli SV propongono. Il giudizio finale descrive un EP non da cestinare, anzi musicalmente buono, ma neutralizzato e reso “poco più che sufficiente” proprio dalla qualità sonora. Solo per fans accaniti del depressive/shoegaze.
Track by Track
- My Quality Of Being 70
- Bliss 75
- Out-Of-The-Way 65
- Yet Longing For More 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 20
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 75
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
63Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 675 volte.
Articoli Correlati
News
- Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.