MadMaze «Frames Of Alienation» [2012]
MadMaze
Titolo:
Frames Of Alienation
Nazione:
Italia
Formazione:
Mirko Virdis - Drums
Alberto Dettori - Vocals
Luca Venturelli - Guitars
Alberto Baroni - Guitars
Marco Bennati - Bass
Genere:
Durata:
39' 28"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
A costo di risultare banale, devo dire le cose come stanno: questo disco spacca. Ora però metto da parte il lato di semplice fan e cerco di essere più specifico. Da cosa posso cominciare? Innanzitutto dicendo che già con il loro primo EP "No Time Left..." i MadMaze si erano presentati come next big thing del panorama nazionale. Su un'affermazione del genere si potrebbe obiettare che la scena thrash italiana è vastissima e non c'è motivo di preferire loro ad altri, ma così non è. Non sto esagerando, il discorso anzi è piuttosto semplice: l'approccio delle band italiane è maggiormente orientato ad uno stile classico e con pochi fronzoli, quello che da sempre manca (o comunque è carente) è la sua controparte ricercata. E visto che gli Abuser sono "congelati", chi rimane? Pochi altri in attività e nulla più. I MadMaze quindi sono provvidenziali in questo senso: quello che suonano è un thrash molto tecnico (da non confondere comunque col techno-thrash puro), di scuola americana, capace di accontentare sia chi cerca semplicemente qualcosa con cui fare headbanging, sia chi vuole andare oltre l'old school.
"Frames Of Alienation" si presenta (a proposito di presentazione, la copertina è a cura di Ed Repka, che in passato ha lavorato per Death e Toxic Holocaust tra gli altri) come un assalto continuo, lungi dal cadere nel circolo vizioso dei tecnicismi che lo renderebbero poco accessibile al grande pubblico. Neanche un attimo di tregua, a partire da "Walls Of Lies" fino alla chiusura con "Retribution" (curiosamente i pezzi migliori del disco, a parere di chi scrive). Ma al di là dei singoli episodi, è da notare la coerenza e la compattezza con cui scorrono tutti i quaranta minuti del disco. E stiamo parlando di un debutto, stiamo parlando di uno stile per nulla facile da pensare e da esprimere. Se a questo si aggiunge anche un'ottima produzione, allora va da sé che "Frames Of Alienation" è da preferire eccome a tante altre uscite dello stesso genere.
Volendo essere pignoli, devo anche dire che ci sono un paio di momenti leggermente sottotono rispetto al resto del disco: parlo di "Cursed Dreams" e "Lord Of All That Remains", dove Alberto Dettori tenta di "allargare" la sua voce dal classico tono graffiante fino a momenti dove risulta molto più armoniosa. In questo caso avrei preferito meno varietà in favore di un tono monocorde ma martellante come in tutto il resto di "Frames Of Alienation". E comunque, sia chiaro, sto parlando di piccoli cali in brani strumentalmente ineccepibili.
La chiusura in realtà l'ho già scritta all'inizio, ma dopo pochi ascolti credo che vi risulterà assolutamente giustificata. Se non si riveleranno delle meteore, i MadMaze faranno strada sul serio.
Track by Track
- Walls Of Lies 85
- Sacred Deceit 80
- Mad Maze 80
- Cursed Dreams 75
- ...Beyond (instrumental) 80
- Caught In The Net 85
- Lord Of All That Remains 75
- MK-Ultra 80
- Retribution 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
82Recensione di HeavyGabry pubblicata il --. Articolo letto 1818 volte.
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