Endless Coma «Rising Rage» [2012]
Endless Coma
Titolo:
Rising Rage
Nazione:
Italia
Formazione:
Dark Priest :: Vocals
Sal :: Guitars
Nick Franz :: Bass
Blond :: Drums
Genere:
Durata:
1h 13' 59"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La band italo/inglese degli Endless Coma giunge con il debut-album “Rising Rage”, disco che è stato abbondantemente definito più che originale e che spezzava i confini dell’Alternativ/Nu-Metal inserendo contaminazioni di ogni tipo etc. Sarà, ciò che ho ascoltato io è un discreto disco Alternative Rock/Metal in cui l’elettronica a volte prende il sopravvento, in cui i riff non mi sono parsi eccessivamente convincenti (sebbene le chitarre siano prodotte in modo eccelso), in cui il mid-tempo di questi sfiancanti 74 minuti di disco diventa quasi insopportabile e in cui sono presenti troppe voci pulite che divengono ben presto cantilenanti, effetto negativo di un voluto inserimento di ritornelli e quant’altro catchy. L’effetto “nenia” purtroppo è la macchia nera di “Rising Rage”, così come l’eccessiva durata e l’eccessivo numero delle tracce.
Più che un album mi è sembrata una raccolta, una sorta di compilation di fine carriera di una band nota, in quel contesto avrei potuto benissimo comprendere la collocazione di 14 tracce di cui l’ultima, a brano terminato, inizia un quarto d’ora di improbabili suoni, voci e campionamenti elettronici a la “Marilyn Manson” di “Antichrist Superstar” per un quarto d’ora per poi terminare così lasciando il tutto in modo indeterminato; altro che ghost track…almeno i Meshuggah in “Elastic” hanno usato un’idea come questa per risuonare il pezzo al contario, ma “The Last Minute” di questi Endless Coma francamente non l’ho capita.
Come purtroppo capita a dischi con un numero eccessivo di tracce, cercare di apparire splendenti è una scommessa che non sempre è facile vincere. Di fatti “Rising Rage”, benché abbia il vanto di possedere una produzione eccellente ed una tecnica di esecuzione sullo strumento invidiabili (gli assoli sono perfetti!), non convince più di tanto proprio per questa sua tendenza a “disperdere” l’ascoltatore propinandogli continue canzoni dall’impatto sonoro garantito ma che dal punto di vista vocale tendono ad apparire troppo “acchiappone” spegnendo completamente le buone intenzioni. Consiglierei alla band una proposta musicale più carismatica e meno melense.
Track by Track
- Prelude To The End 60
- Mind Battle 65
- I Don't Have a Name 70
- Disease 70
- Golden Chains 75
- No Faith 65
- Evil Man 60
- My Dear Satan 60
- Pain 65
- You're My God 60
- Mental Prison 65
- Pure Ego 60
- D.N.A. Destroy New Angels 50
- The Last Minute 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
64Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 984 volte.
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