Rhetra «Ego Sum Mors Vestra» [2012]

Rhetra ĞEgo Sum Mors Vestrağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Absentia »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1103

 

Band:
Rhetra
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Titolo:
Ego Sum Mors Vestra

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Sophia Anna Pezzali-vocals,guitar
Davide"skugga"-drums

 

Genere:

 

Durata:
36' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Ego sum mors vestra”: in questa frase è racchiusa tanta forza e tanto spirito guerriero ed è questo che sono i Rhetra. Band black metal italiana che nasce come progetto nel 2010 dalla mente di Sophia, musicista che sin dall’ infanzia è legata alla musica (ha suonato il violino e studiato canto al conservatorio, ma non lasciatevi ingannare!), che un bel giorno prendendo la chitarra in mano ha cominciato a comporre “inni spartani” per scardinare la coscienza di massa comune che la società ha creato. Rabbia, dolore, guerra e vittoria energia feroce che compone questi sette pezzi per il primo album, registrato solamente in due (da poco è stato trovato il terzo componente del gruppo, la bassista, così inizieranno pure le date live, per la mia gioia!), ma che di forza ne ha da vendere! Raw black metal old school ma in chiave italiana (anche se si sente molto un richiamo ai primi Darkthrone, Immortal, Gorgoroth), caos sonoro dove si staglia come grido di dolore e di guerra la voce di Sophia (adoro le voci femminili nel black e soprattutto le donne così “cazzute”, passatemi il termine). Non a caso le parole pesano molto in questa band, che nel proprio nome ha racchiuso la propria filosofia e volontà, Rhetra viene dal greco antico, significa “parola d’ onore” ed è il responso oracolare di Delfi a cui è legata la nascita della costituzione di Sparta, dunque basata su leggi trasmesse oralmente votate a forgiare un popolo guerriero: questo è ciò che voglio i Rhetra, risvegliare la nostra “singolarità”. Tutto ciò si trasforma in musica dove aleggia non solo questo impeto di rivolta ma anche un alone di mistico occultismo. L’ album è dall’ inizio alla fine tirato, senza sosta passiamo da un pezzo all’ altro come se fosse una marcia implacabile (non c’ è tempo e non è tempo di fermarci!), i pezzi sono di varia lunghezza e ben interlacciati fra loro anche se abbastanza simili nella loro struttura e composizione (ma si sa, questo è il bello dell’ old school). Sinceramente (forse sarò di parte) quello che più mi ha colpito è proprio la forza complessiva del lavoro più che la tecnica e la struttura, questo “ritorno al passato”. Dunque se volete tornare alle sensazioni che avete provato nella vostra adolescenza ascoltando per la prima volta i Darkthrone, Burzum, Emperor, Gorgoroth e quant’ altro, i Rhetra sono il gruppo giusto che può farlo, ma nel presente e con tematiche attualizzate. Album e band consigliati agli amanti del genere e a chi si vuol avventurare nel passato.

Track by Track
  1. Perpetual reflorescence of pith 70
  2. Arising essence 60
  3. Death of the misusers 65
  4. No mercy for the vile 65
  5. Slating 70
  6. Vengeance of the Moon 65
  7. Beyond every lie 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

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