Tony La Muerte «DimonioColombo» [2012]

Tony La Muerte «Dimoniocolombo» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Marie »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Tony La Muerte

Titolo:
DimonioColombo

Nazione:
Italia

Formazione:
Tony La Muerte :: One Man Band, Voce, Chitarra, Batteria, Tastiere E Rumori.

Genere:

Durata:
33' 49"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Tony La Muerte in DimonioColombo con la distribuzione di Black Nutria Promotion.
Molto poco mi è stato possibile reperire in rete a proposito di questo eccentrico artista che mi ha attratta da subito unicamente per il suo nome dietro il quale si cela un mondo in un solo one man band.
Quindici brani per la durata di trenta minuti o poco più che giungono alle nostre orecchie con un Intro affascinante da zone di sole d'agosto e terra arida, atmosfere acustiche che vengono inacidite successivamente dall'arrivo vocale di Tony La Muerte in Scontroso Franco.
Dal primo brano in poi si scorge la totale natura punk dei testi e dei concetti con pezzi come Vecchio Bastardo in cui ritorna il Franco scontroso, Elettrico dove il protagonista della lirica se potesse scegliere che elettrodomestico essere sceglierebbe un rasoio elettrico ed Il Diavolo dove tutto è un delirio attorno al nome del maligno.
Tra un brano e l'altro oppure ogni due brani c'è canonico un pezzo strumentale che fa da collante per l'atmosfera di questo disco.
L'impressione data da questo artista e dal suo modus operandi è quella di ricreare atmosfere, quasi sceneggiature immaginarie, in un piccolo corto che racconta le avventure di un microcosmo, forse un paese di provincia, in cui gelosie, ubriacature, diavoli e santi, colombi in pasto ai gabbiani si incrociano e scontrano. Un viaggio piacevole in folk-lore, punk ed acustica.
Una speciale attenzione a Colombo Repreise che chiude il disco, originale miscela di elettronica in organetti e tastiere labirintiche.
Un lavoro particolare e ricercato dove Tony La Muerte esprime al meglio il musicista-compositore che fa da sé.
Una tecnica essenziale, una qualità dell'audio che passa in secondo piano e che non è profondamente ricercata, ma che si adatta perfettamente al genere ed al contesto musicale.
Consigliato a chi ama perdersi in sudoku senza fine, a chi ama mettere alla prova i propri gusti musicali e... ai parolieri folli.