Damaste «Five Degrees And A Prophecy» [2011]
Damaste
Titolo:
Five Degrees And A Prophecy
Nazione:
Italia
Formazione:
Niburu :: Vocals
Thanatos :: Guitars
Phobos :: Guitars
Hypnos :: Bass
Panoptes :: Drums
Genere:
Durata:
39' 10"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Tornano i bresciani Damaste. Li avevamo lasciati quasi cinque anni or sono con il demo “The Crumbling Vaults Of The 5th Sun” che ci aveva mostrato come i nostri già partissero in quinta quanto a tecnica, idee e produzioni e di certo una continuazione con questo “Five Degrees And a Prophecy”, debut album ufficiale del gruppo, di certo, oltre ad essere anche stavolta apprezzato, è una conferma entusiasmante.
Innanzitutto sono rimasto stupito dalla furia con cui il platter inizia, “Flooded Kingdoms Of The Ice Age” (ai nostri piacciono i titoli lunghi a quanto pare) è un brano che non lascia scampo e ci tira in faccia un ottimo blast beat e potenza sonora in generale che è ben difficile lasciar passare inosservati anche perché è ricco di groove e di rabbia. Ottimo per iniziare ma le sorprese devono ancora arrivare.
Già verso l’ottima “For Aeons To Come” l’ombra dei Sadus inizia a farsi sentire e con quella anche leggere contaminazioni degli ultimi Death senza contare i Testament ma alla band piace mostrare sia quanto hanno imparato negli anni dalla lezione del Thrash-Death mondiale che il modo tutto personale in cui infondono una vita propria ai singoli pezzi nei quali sì, aleggia qualcosa che è possibile catalogare, ma che rimane comunque sempre fresco ed interessante.
Five Degrees And a Prophecy” è un debutto più che valido anche per il fatto di averci mostrato un quintetto già molto maturo che potrebbe davvero dare e fare molto in futuro se continua su questa strada; e siamo solo al primo studio album, non dimentichiamolo!
Ciò che traspare tecnicamente è l’ottimo drumming generale che osa dove può osare senza sembrare presuntuoso, così come i riff delle chitarre, taglienti e caldi di suono, i soli eccezionalmente eseguiti e quel basso fretless che ogni tanto compare in primo piano (“Carved In Stone”) spezzando all’improvviso col resto delle atmosfere. Non scordiamo ovviamente l’abissale e profonda voce quasi completamente in growl di Niburu (al secolo Andrea Pelliccia), particolarmente ispirata nel platter.
Insomma un debut così è raro ascoltarlo per cui è imperativo supportare i Damaste! Ottimo lavoro ragazzi!
Track by Track
- Flooded Kingdoms Of The Ice Age 85
- For Aeons To Come 80
- Dreadful Deviancy 70
- Five Degrees And a Prophecy 75
- A Different Fate 95
- Carved In Stone 80
- Where Awareness And Detachment Collide 75
- The Opalescent Path 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
80Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1719 volte.
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