Raising Fear «Mythos» [2005]

Raising Fear «Mythos» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Riccardone »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2215

 

Band:
Raising Fear
[MetalWave] Invia una email a Raising Fear [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Raising Fear [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Raising Fear [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Raising Fear

 

Titolo:
Mythos

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Rob della Frera : Voce
Alberto Toniolo : Chitarra
Yorick : Chitarra
Frana : Basso
Cristian Galimberti : Batteria

 

Genere:

 

Durata:
58' 29"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Debut album per i Raising Fear che, dopo aver pubblicato un demo assolutamente strepitoso accolto con calore ed entusiasmo da critica e pubblico, entrano di prepotenza nella scena Power Metal esplodendo con un disco che sicuramente farà parlare molto di sè.
La prima traccia è "Thorr" che mette subito in chiaro le influenze a cui si è ispirato il gruppo : troviamo il giusto mix tra Power d'oltreoceano (vedi Warlord ed Armored Saint) e la corrente tedesca (vedi Grave Digger e Accept). Stesso discorso anche per "Theseus" in cui spiccano le ottime doti tecniche del quintetto, una traccia sicuramnete 'didattica'. "Fenrir" non è da meno : i riff si rallentano ed il suono si appesantisce dando un'impronta leggermente più Thrash al tutto. Il disco è molto variegato, quindi, si passa dal neoclassicismo di "Montezuma" alla diggeriana "Merlin" per arrivare fino alla ballad "The Goddess", in cui si mette da parte il lato tecnico per dare spazio alla melodia, davvero ben arrangiata sia dal punto di vista sonoro che strutturale. Un altra traccia da tenere sott'occhio è sicuramnete "Gilgamesh" (la numero otto e non nove come dice la copertina), un intro di chitarra acustica da brivido, una trama melodica dal sapore estremamente celtico che lascia poi spazio allo Speed Metal ipertecnico. Si passa quindi ad "Ocasta", un pezzo quasi maideniano per finire con la cover "Angel Witch".
Che dire nel complesso ? Beh, sicuramente questo è un buon album, di quelli che lasciano il segno, di quelli che sicuramente faranno molto parlare di sè (almeno è quello che spero). I pezzi sono variegati, mai scontati a volte semplici ed efficaci, a volte più complessi ed ipertecnici. Il missaggio e la scelta sonora sono il punto di forza di questa band che può già incominciare a raccogliere i frutti di ciò che è stato seminato nel 2003 con il primo demo. La band infatti ha dato conferma della buona qualità Metal che è in grado di proporci (non a caso ha alle spalle un'etichetta come la Dragonheart). Grazie ragazzi, attendo vostre novità...

Track by Track
  1. Thorr 90
  2. Theseus 85
  3. Fenrir 85
  4. Montezuma 80
  5. Merlin 85
  6. The Goddess 90
  7. Charon 85
  8. Gilgamesh 90
  9. Ocasta 85
  10. Angel Witch 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Riccardone pubblicata il --. Articolo letto 2215 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.